Domenica 12 novembre il primo appuntamento di In Art
San Benedetto del Tronto | Domenica 12 novembre, il primo appuntamento di In Art è con il fotografo Paolo Soriani, con la giornalista Angela Calvini, con lo scrittore Pino Imperatore e con i musicisti Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro.
di Elvira Apone
la locandina dell'evento del 12 novembre
Dopo il successo della scorsa stagione, domenica 12 novembre, dalle ore 18,30, presso il pub Medoc di San Benedetto del Tronto, riparte la rassegna letteraria e musicale In Art, organizzata dall’associazione culturale Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini, in collaborazione con Paolo Soriani e con il patrocinio della provincia di Ascoli Piceno e della regione Marche. Ospiti di questo primo incontro saranno il fotografo d’arte Paolo Soriani, che illustrerà la sua nuova mostra fotografica dal titolo “Di amore e di solitudine”, che permarrà fino alla fine della rassegna; Angela Calvini, inviato speciale di “Avvenire”, dal 2014 membro della giuria del Premio Tenco e della giuria della Sala Stampa del Festival di Sanremo, che quest’anno sarà la nuova madrina di In Art; il giornalista e scrittore Pino Imperatore, che presenterà il suo libro “Allah, San Gennaro e i tre Kamikaze” (Mondadori Ed.), e i due musicisti vincitori della targa Tenco 2017 per il miglior album in dialetto, Canio Loguercio (voce e chitarra) e Alessandro D’Alessandro (organetto, live electronics), che regaleranno ai presenti il concerto “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” all’insegna della musica popolare d’autore. Un viaggio, quindi, alla scoperta della cultura partenopea, un percorso entusiasmante tra letteratura e musica, grazie al quale si entrerà in una delle città più contraddittorie e affascinanti del mondo: Napoli. Modererà l’incontro il magistrato e poeta Ettore Picardi.
Docente presso la John Cabot University, direttore della scuola di Fotografia Professionale alla Fonderia delle Arti di Roma, Paolo Soriani è fotografo musicale da oltre venticinque anni, ha lavorato con i grandi del jazz, tra cui Stefano Bollani, Paolo Fresu, Enrico Rava, Ralph Tower, Enrico Pieranunzi e, con le sue opere, ha partecipato a diversi progetti nazionali e internazionali. Padrino della precedente edizione di “In Art”, artista di rara sensibilità, Paolo Soriani ha sostenuto In Art sin dal suo esordio e ha confermato costantemente la propria presenza accettando, con grande disponibilità e generosità, di esporre per tutto il periodo della rassegna il suo progetto SORIANSKY MEETS, nato nel 2013 in occasione della ventunesima edizione dell’Umbria Jazz Winter, che comprendeva diversi ritratti di personaggi del jazz in un contesto visivo creato appositamente per loro, dove trovavano spazio, in perfetta simbiosi, pittura, musica e fotografia. Anche durante tutta questa seconda edizione, Paolo Soriani omaggerà In Art della sua nuova mostra fotografica dal titolo “Di amore e di solitudine”, con la quale ha voluto creare un ponte tra fotografia e poesia, quella poesia che ha conosciuto sin da bambino e che per lui ha il sapore di un ritorno a casa, quella poesia che lui stesso avverte come necessaria. Le poesie che hanno ispirato questa mostra, infatti, sono state scritte lungo tutto l’arco della vita da suo padre, Vittorio Soriani, poeta, scrittore, maestro elementare e direttore didattico in zone di frontiera, che ha dato vita a un esperimento didattico che portava per primo le minoranze dentro la scuola e la scuola dentro il quartiere. E così, sono nati questi scatti improvvisati, legati insieme dall’esigenza di rileggere il mondo secondo un punto di vista interiore, in cui difficilmente si riesce a ricostruire il reale, ma perlopiù lo si intuisce; schizzi, frammenti, momenti emozionali di esperienze irripetibili dove il “senso mistico” di ciascuna immagine conduce subito lo sguardo verso un racconto. E nell’intreccio tra parola e immagine la poesia riprende forma e vita.
Giornalista professionista dal 1994, Angela Calvini ha collaborato con "Il Giornale", "Il Secolo XIX", "Il Lavoro", “Il corriere mercantile” di Genova, "Il tennis italiano". Dal 1992 lavora presso il quotidiano "Avvenire" di Milano, dove è stata capo servizio della redazione Spettacoli e dove attualmente ricopre il ruolo di inviato speciale. È stata inviata al Festival di Sanremo per diciannove edizioni, alla Mostra del Cinema di Venezia, al Mip di Cannes, al Lucca Comics, al Festival di Spoleto, al Premio Tenco di Sanremo, al Prix Italia della Rai, oltre che a concerti rock e anteprime teatrali e cinematografiche in Italia e all'estero. Esperta di televisione, teatro e musica leggera, con un collaterale interesse per il mondo militare, pubblica articoli e interviste a noti personaggi della cultura e dello spettacolo per l'inserto culturale "Agorà" e, per gli Interni e gli Esteri, interviste e inchieste relative al mondo militare e alle missioni di pace italiane all'estero. Sempre attenta ai temi dell'integrazione, dell'accoglienza, del dialogo e della solidarietà, ha partecipato come ospite a diverse trasmissioni televisive su Rai, Mediaset e Tv2000, a programmi radiofonici su Radiouno, RadioInBlu, Circuito Marconi, Radio24 e ha condotto varie presentazioni di libri anche al Salone del Libro di Torino. Dal 2004 è Capitano della Riserva Selezionata dell'Esercito e ha organizzato e condotto diverse serate commemorative per l'anniversario dell'Esercito Italiano e per il Ministero della Difesa. Fra i riconoscimenti ricevuti, il premio Milanodonna l’8 marzo 2007, il Premio Giornalismo San Francesco di Sales a Sanremo, il III Premio Letterario Città di Chioggia nel 2011, il primo premio al concorso letterario “Targa Apice al merito poetico” di Venaria Reale nel 2012 e il Premio Stampa Israele 2016 nella sezione quotidiani. Dal 2014 fa parte della giuria del Premio Tenco e della giuria della Sala Stampa del Festival di Sanremo; nel 2016 è stata giurata del festival del Cinema Africano, d’Asia e America latina di Milano.
Pino Imperatore è stato corrispondente dal 1986 al 1994 del quotidiano napoletano Il Mattino, per il quale ha scritto centinaia di articoli di cronaca e di costume. Nel 1988 è entrato anche a far parte come giornalista pubblicista della redazione del settimanale Il Domani, per il quale si è occupato di economia e spettacoli. Dal 1992 ha cominciato a lavorare come funzionario amministrativo nel Comune di Napoli, dove ha coordinato vari interventi a difesa dell’ambiente e iniziative pubbliche di prevenzione di fenomeni illegali fino al 2003, anno in cui, da dirigente, ha iniziato a guidare diversi settori strategici: dai grandi eventi alla programmazione culturale, dalla comunicazione istituzionale alle politiche giovanili, dalle pari opportunità alle nuove sfide del web. Nel 2001 si è aggiudicato il primo posto nella sezione Migliore Scrittura Comica al premio Massimo Troisi con l’opera “In principio era il verbo” e, da quel momento, ha cominciato a orientare tutta la sua produzione letteraria verso la narrazione comica e umoristica fondando, nello stesso anno, il Laboratorio di scrittura comica e umoristica Achille Campanile, unico in Italia nel suo genere. Nel 2004 ha pubblicato “Un anno strano a Roccapeppa - Paradossali e buffe cronache dalla capitale di Parthenopia”, che mette a nudo fatti e misfatti della società contemporanea; dal 2005 al 2011 è stato responsabile della sezione Migliore Scrittura Comica del premio Massimo Troisi. Nel 2007 sono uscite, contemporaneamente, le sue tre opere che compongono la Trilogia del Buonumore: “La catena di Santo Gnomo”, “Manteniamo la salma” e “Questo pazzo pazzo pazzo mondo animale”; del 2012 è, invece, il romanzo “Benvenuti in casa Esposito – Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista”, uno dei libri più venduti nel 2012, in cui l’autore mette ironicamente in evidenza tutti gli aspetti più ridicoli della camorra, cui, l’anno dopo, ha fatto seguito il sequel “Bentornati in casa Esposito – Un nuovo anno tragicomico” che si è aggiudicato il premio Costa d’Amalfi Libri e da quale Imperatore ha tratto l’adattamento teatrale “Benvenuti in casa Esposito”. Nel 2015 è stato pubblicato il romanzo “Questa scuola non è un albergo”, vincitore del premio Megaris; alla fine dello stesso anno Imperatore ha esordito anche alla regia con lo spettacolo “Anime del Sud”, sotto la supervisione di Alessandro Siani; nel 2016 ha pubblicato “Sei personaggi in cerca di Totore”, scritto a quattro mani con l’autrice napoletana Francesca Gerla. È di quest’anno il suo quarto romanzo, “Allah, San Gennaro e i tre kamikaze”, che presenterà domenica 12 novembre al pubblico di In Art. In questo libro, Pino Imperatore racconta l’importanza dell’integrazione e della tolleranza, contrapponendole al fanatismo e all’odio. Tre giovani aspiranti terroristi si trovano a dover organizzare un attentato in una delle città più affascinanti e imprevedibili del mondo: Napoli. In loro soccorso arriva Sament, detto ’o Volpacchiotto, che in una virtuosistica catena di subaffitti dà loro in locazione un appartamento disastrato, già sede operativa di un’efferata e organizzatissima colonia di blatte. I tre giovani, però, non si lasciano scoraggiare e si suddividono le zone di competenza, per individuare obiettivi sensibili. Salim si occupa dei mezzi di trasporto, Feisal passa in rassegna musei, chiese e monumenti, mentre ad Amira spetta il compito di bazzicare i locali della movida e di osservare le abitudini dei residenti e dei turisti. Ma i tre hanno sottovalutato Napoli, che manda sistematicamente a monte i loro piani: scioperi improvvisi, tifosi inviperiti, vicine di casa disinibite, filosofi da metrò e, soprattutto, le prodigiose liquefazioni del sangue di san Gennaro. In uno scenario spettacolare, tra bellezze artistiche e naturali, in mezzo a un’umanità fantasiosa, bizzarra e piena di vita, Pino Imperatore, in questo suo ultimo libro, affronta, con quell’umorismo che gli è congeniale, una tematica scottante e di grande attualità: quella del terrorismo islamico.
Come da programma, dopo la cena informale, si svolgerà il concerto “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore”, affidato a due musicisti di grande sensibilità e raffinatezza: Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro. Canio Loguercio, musicista, poeta e performer, lucano di nascita ma napoletano d’adozione, è autore di progetti “crossover”, in cui si incontrano e si incrociano canzone d’autore, poesia e teatro. Formatosi a Napoli, si è imposto sulla scena culturale già dagli anni ’80 con i Little Italy. Considerato un esponente di punta della “Vesuwave”, ha realizzato vari progetti musicali fra cui Kufia-canto per la Palestina, Trasmigrazioni, Prima della pioggia, I Viaggi Perduti. Conduttore della trasmissione radiofonica Audiobox, già finalista in tre diverse edizioni del Premio Recanati, ha pubblicato il CD “Indifferentemente”, un concerto “love-songs” rigorosamente in napoletano, sacra madrelingua delle passioni, “Miserere” (LIBRO/CD/DVD), in cui ha collaborato con alcuni dei più rappresentativi poeti della nuova scena letteraria contemporanea, “Passioni” (libro+CD), che narra un’improbabile storia d’amore che si snoda lungo le trame di quindici “canzoni sussurrate”, scritte per lo più in napoletano. Con “Amaro Ammore” (libro+CD) e “Canzoni sussurrate” è stato candidato nel 2013 alla Targa Tenco 2014. A dicembre 2016 ha pubblicato “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” (CD/book + DVD). Alessandro D’Alessandro, organetto solista e coordinatore artistico dell’Orchestra Bottoni, dal ’99 è entrato a far parte della Piccola Orchestra La Viola, progetto musicale in cui la musica popolare si fonde con altri stili e generi. La ricca attività musicale e concertistica con il gruppo gli ha dato modo, nel corso degli anni, di entrare in contatto con svariati artisti come Daniele Sepe, Peppe Barra, Lino Cannavacciuolo, Dan Moretti, Solis String Quartet, Ellade Bandini, Mario Salvi, Roberto Tombesi, Arnoldo Foà, Eugenio Bennato, Maria Rosaria Omaggio, Fabrizio Poggi, Nando Citarella e moltissimi altri. Sempre con la Piccola Orchestra La Viola, ha inciso il brano “Il Sultano di Babilonia e la prostituta” nel disco “L’Infinitamente Piccolo” di Angelo Branduardi con Franco Battiato. Ha, inoltre, partecipato con l’ensemble a svariate trasmissioni radiofoniche e televisive. Nel corso degli anni ha collezionato numerosi concerti in teatri e festival sia in Italia sia all’estero. Il suo disco d’esordio è stato finalista al Premio Tenco 2015 e secondo miglior disco al Premio Loano 2014. Ha insegnato in numerose scuole del Lazio e attualmente insegna organetto presso due scuole di Roma. |
“Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” è un concerto colto e popolare al tempo stesso di ballate, canzoni d’amore, giaculatorie, litanie, lamenti, serenate ironiche e surreali che mescolano diversi registri musicali, attingendo ai canoni della canzone classica napoletana fino a scavare nella tradizione della musica popolare, nel blues e nel funky. Un impasto di ritualità, tradizione e modernità, un racconto dolente e appassionato gridato, sussurrato e cantato attraverso la visione eclettica del “visionario” Canio Loguercio, uno dei cantautori in napoletano più originali, e rivisitato con il respiro orchestrale di un autentico virtuoso dell’organetto, Alessandro D’Alessandro, autore degli arrangiamenti in chiave acustica e ritmico-melodica. Uno spettacolo di straordinaria intensità, fantasia e finezza, un concerto di rara poesia, in cui le passioni individuali diventano emozioni collettive e il canto, espressione di una realtà autentica e di un mondo culturale ricco e variegato, arriva ad assumere toni universali.
Un appuntamento, dunque, da non perdere che, ancora una volta, confermerà l’eccezionale qualità e raffinatezza degli eventi presenti nel calendario di In Art e regalerà al pubblico emozioni nuove e indimenticabili.
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10/11/2017
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