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L’arte di raccontare in musica e poesia il 18 marzo a In Art

San Benedetto del Tronto | Grande partecipazione e coinvolgimento domenica 18 marzo al Medoc alla presentazione del libro “Logici Visionari” di Ettore Picardi e al concerto “Orfeo l’Incantastorie” di Raffaello Simeoni accompagnato da Paolo Paniconi.

di Elvira Apone

ph. Assunta Cassa

Domenica 18 marzo, al Medoc di San Benedetto del Tronto, nell’ambito della rassegna In Art, organizzata dall’associazione culturale Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini insieme a Paolo Soriani, ha riscosso grande successo e partecipazione di pubblico l’incontro con il magistrato e poeta Ettore Picardi, che ha presentato, in anteprima nazionale, il suo ultimo libro di poesie dal titolo “Logici visionari” (Di Felice edizioni) e, dopo la pausa conviviale, con il musicista, cantante e compositore Raffaello Simeoni che, accompagnato da Paolo Paniconi al pianoforte e sinth, si è esibito nel concerto “Orfeo l’Incantastorie”. La serata è stata organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Opus Musik di Rieti.

Tanti brevi ma intensi racconti, come preziose miniature d’arte, si sono avvicendati domenica sera a In Art, prima grazie alla verve, all’ironia e alla creatività di Ettore Picardi che, insieme allo scrittore e traduttore Francesco Tranquilli, in arte Orazio Marzulli, ha svelato tanti momenti importanti del proprio libro  e poi, grazie al talento e all’energia di Raffaello Simeoni, che ha condiviso con il pubblico il proprio amore per la musica, regalando melodie sospese o dimenticate nel tempo attraverso la sua voce calda e vigorosa e le note di strumenti quasi sconosciuti o avvolti dalle insidiose spire dell’oblio. Racconti, quelli di Ettore Picardi, in cui l’ispirazione poetica ha dettato le parole giuste per esprimere i moti dell’animo, per ricomporre pensieri talvolta inesprimibili, per dare vita a sentimenti ed emozioni spesso sopiti, per tratteggiare, con vigore e forza espressiva, personaggi chiari e nitidi, in cui riconoscere e riconoscersi; racconti, quelli di Simeoni, che hanno cantato la poesia e, insieme ad essa, le nostre radici più profonde, che hanno narrato, attraverso la musica d’autore, la vita, con i suoi sogni, le sue contraddizioni, le sue gioie, i suoi dolori, che hanno invocato e rievocato, come sul filo di perpetui ricordi, l’amore per gli altri e per la vita stessa.

Il poeta, ha affermato Ettore Picardi, scompone e ricompone la realtà a proprio piacimento grazie al potere della propria immaginazione, grazie a quella capacità visionaria che gli permette di guardare il mondo con i propri occhi e di darne, di conseguenza, la propria personale visione. E se, apparentemente, il titolo del libro, “Logici visionari”, potrebbe contenere una contradictio in terminis, in realtà, visionarietà e logica, come ha spiegato Ettore Picardi, dovrebbero andare di pari passo, perché tanto più grande è la prima, tanto più c’è bisogno della seconda. Così, sull’onda di quello che l’autore ha definito un flashback emotivo, questi racconti poetici, forse un po’ logici e un po’ visionari, tracciano un tragitto emozionale che, a differenza di come accade di solito, parte da una condizione di quiete per arrivare a uno stato di inquietudine, che, tuttavia, non appare poi così ostile, ma è piuttosto una condizione stimolante, un compagno con cui convivere, poiché spesso quiete e inquietudine sono fortemente legate l’una all’altra: “La poesia inquieta e acquieta”, “la poesia inquieta ma non inquina” recitano alcuni versi del libro. E questo percorso accidentato è fatto anche di numerose esperienze e di tanti poliedrici personaggi, spesso difficili da catalogare in un’unica tipologia, personaggi che “vivono e devono vivere una vita propria”, come ha dichiarato Ettore Picardi, affinchè ciascun lettore possa leggerli nel modo che vuole.

Dai personaggi di oggi, che si ritagliano la propria dimensione nella realtà trasfigurata dall’illuminata visione di Ettore Picardi, ai personaggi di ieri, che rivivono attraverso la tradizione popolare messa in musica dalla genialità e dall’estro di Raffaello Simeoni: personaggi che amano, gioiscono, soffrono e pregano in un mondo riplasmato dalle serenate, dalle ninne nanne, dalle canzoni tradizionali, in cui il dialetto è la forma espressiva più pura, genuina e sincera; personaggi la cui intensità e verità sembrano superare i limiti imposti dalle stesse parole, dalla stessa musica, dalla stessa voce narrante; personaggi che domenica sera hanno preso forma grazie all’universalità della loro anima, che la musica ha immortalato.

E come in un altalenante viaggio di cui non si conosce la meta, il pubblico di In Art è stato trasportato lungo sentieri sconosciuti, dove la musica, quella vera, ha accarezzato le corde dell’anima e ha scaldato i cuori di tutti con il calore della sua vitalità. Come da uno scrigno incantato, Raffaello Simeoni ha saputo estrarre le note più belle, ha saputo attingere, accompagnato dalla grazia e dalla bravura di Paolo Paniconi al pianoforte e sinth, le melodie più struggenti e toccanti, ha saputo ricreare, come fa il pifferaio magico soffiando nel suo strumento, atmosfere musicali intrise degli acuti suoni dei più disparati e antichi strumenti a fiato, alternandoli a quelli più gravi della chitarra e dell’organetto e dipingendoli con le variegate e affascinanti tonalità della sua voce.

Un’altra serata che lascerà il segno: una serata in cui, ancora una volta, il pubblico di In Art ha avuto conferma che la poesia e la musica, come ogni forma d’arte, possono e sanno farsi specchio di quella bellezza che riesce a toccare il cuore e, sul cuore, a lasciare la sua invisibile ma indelebile impronta.

 

20/03/2018





        
  



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