A San Benedetto del Tronto la vincitrice della settantaduesima edizione del premio Strega
San Benedetto del Tronto | Domenica 15 luglio, nell’ambito della XXXVII edizione di “Incontri con l’autore”, ospite alla Palazzina Azzurra Helena Janeczek, vincitrice del Premio Strega 2018 con il libro “La ragazza con la Leica” (editrice Guanda).
di Elvira Apone

un momento della serata
Domenica 15 luglio, nell’ambito della XXXVII edizione della rassegna “Incontri con l’autore”, organizzata dall'associazione culturale "I Luoghi della scrittura" e dalla libreria La Bibliofila con il patrocinio e il contributo dell'Amministrazione Comunale, la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto ha ospitato Helena Janeczek, vincitrice del Premio Strega 2018 con il libro “La ragazza con la Leica” (editrice Guanda). A moderare l’incontro, dopo i saluti e i ringraziamenti del sindaco Pasqualino Piunti, è stato l’avvocato Silvio Venieri che, con puntualità e garbo, ha stimolato un interessante dialogo con l’autrice. Vincitore, oltre che del Premio Strega, anche del premio Bagutta 2018 e candidato al premio Campiello, il libro della Janeczek si sviluppa come un romanzo polifonico in cui, accanto alla voce della protagonista, la fotografa tedesca Gelda Taro, si levano anche quelle dei tre coprotagonisti: due suoi ex-fidanzati, il cardiochirurgo Willy Chardack e il combattente nelle brigate internazionali Georg Kuritzkes, e una donna, Ruth, la sua amica di Lipsia. Ed è una telefonata, che l’autrice ha immaginato avvenga tra i due uomini, a dare il via a una storia corale, in cui la contraddittorietà delle fonti su cui è basata lascia emergere con naturalezza la figura di Gerda Taro in tutta la sua ambivalente complessità.
Frutto di sei anni di ricerche storiche, questo libro, forse a metà tra il romanzo storico e la biografia romanzata, o forse nessuna delle due cose, come ha lasciato intendere la Janeczek, è una rappresentazione minuziosa e variegata del mondo in cui si muove Gelda Taro, un mondo opulento e ricco di personaggi a lei legati e realmente esistiti, che di questo universo, di cui Gelda Taro è il centro, offrono diverse prospettive. “Volevo lavorare sulle storie così come rimangono dentro di noi” ha dichiarato Helena Janeczek nel corso della presentazione.
Ricca di riferimenti storici, politici, sociali e di citazioni in altre lingue, quest’opera non racconta soltanto la storia di Gelda Taro, morta a soli ventisette anni mentre svolgeva il proprio lavoro di reporter di guerra durante una battaglia della guerra civile spagnola, ma di un’intera epoca cui lei e tutta la sua generazione apparteneva, una generazione alla ricerca della libertà, della giustizia sociale e dell’emancipazione. Una donna, Gelda Taro, che ha testimoniato e trasmesso una costante voglia di vivere e di godere della vita e che ha sempre cercato la propria strada nel mondo al di fuori di ogni stereotipo, animata soltanto da un forte spirito d’indipendenza.
La Janeczek si augura che il successo di questo libro non la catapulti in una dimensione di celebrità che potrebbe allontanarla dalla normalità, dalla vita reale, in cui lo scrittore, in fondo, è un personaggio piuttosto asociale, chiuso nel suo microcosmo. Perché se diventare un personaggio pubblico potrebbe, da un lato, rivelarsi esaltante, in realtà, dall’altro, può diventare sconcertante e difficile da gestire. E in attesa del prossimo libro che, come lei stessa ha dichiarato, non uscirà se non tra diversi anni, perché scrivere un libro richiede lungo tempo e tante energie, Helena Janeczek si godrà intanto i frutti di questo suo ultimo lavoro, che sta avendo un grande riscontro di critica e di pubblico.
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16/07/2018
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