25^ Edizione della Rassegna del Documentario - Premio Libero Bizzarri. Grandi nomi del calcio
San Benedetto del Tronto | Domenica 29 Luglio inaugurazione ad Arquata. Poi San Benedetto con un tema differente. Ospiti Arrigo Sacchi (30 luglio), Franco Causio e Josè Altafini (1 agosto), Gianluca Arcopinto (2 agosto), Katia Serra e Lara Laterza (4 agosto)
L'Edizione 2018 del Festival, così come la scorsa Edizione, ha ricevuto il patrocinio della FIGC nazionale per il sostegno, nelle serate del Premio, all'iniziativa "Il calcio aiuta" finalizzata a sostenere il ripristino della pratica calcistica nelle aree colpite dagli eventi sismici del 2016.
La Rassegna del Documentario - Premio "Libero Bizzarri" si specializza e sceglie il "Calcio".
La scelta rappresenta un elemento di novità e singolarità nel panorama dei Festival, infatti, il Festival "Bizzarri" è l'unico in Italia a trattare, specificamente, questo tema.
Sarà il linguaggio del Documentario a presentare, in modo artistico, conoscenze, sentimenti ed emozioni a cogliere e rappresentare valori condivisi, aspirazioni, denunce, passioni, in un'ampia gamma di sfaccettature.
Si osserverà il Calcio come fenomeno glocal, globale e locale, rito di fondo ed evasione in grado di interpretare aspetti e aspirazioni comuni, come fenomeno di supplenza, giustificato forse dall'esigenza di colmare vuoti esistenziali e di sconfiggere incertezze quotidiane.
Il Calcio come riscatto e inclusione sociale: dal disagio dei tanti giovani che tramite la pratica sportiva riescono a ritrovare una loro dimensione, dalla solitudine dei migranti che tramite lo sport cominciano a sentirsi parte di una comunità territoriale.
Il Calcio come terapia per i tanti ragazzi e ragazze con problemi fisici e mentali che trovano oltre un forte miglioramento fisico anche un efficace integrazione con gli altri con cui condividere, nella più serena normalità, un vero allenamento.
In questa Edizione il Festival propone riflessioni e analisi sul declino che il calcio italiano sta vivendo e su come si possa andare oltre il decadimento.
Questi i temi e i campi di riferimento:
La Pratica sportiva, che deve tornare a essere educazione al rispetto dei compagni, dei tecnici, degli avversari e degli arbitri; educazione alla disciplina, alle regole; superamento del tifo delirante e della violenza sportiva tanto negli stadi, che nei campi di periferia.
Diamo un calcio alla disabilità.
Il calcio, più di altri sport, diventa efficace terapia di recupera e genera inclusione e normalizzazione.
Molti sono i risultati concreti raggiunti da Società sportive, Associazioni e terapeuti.
Il rapporto Sport-Scuola. Come conciliare l'ora di educazione fisica in Italia, che è, spesso, un'ora di ricreazione, con lo sport agonistico?
Come definire il ruolo degli insegnanti: ostilità? Collaborazione? Come riferirsi ai modelli stranieri: imitare o adattare?
Il rapporto Sport-Genitori - I Genitori-dirigenti.
Enormi sono le pressioni e le aspettative dei Genitori. Siamo tutti padri (o madri) di Ronaldo?!
Lo sport giovanile non è più gratuito, si pagano rette anche abbastanza salate, quindi...."ho pagato e mio figlio deve giocare!". È arrivata una "vera, nuova classe dirigente: i Genitori".
Pagano per far giocare il figlio, quindi intervengono. Vanno in massa agli allenamenti, alle partite. Questo aumenta in modo esponenziale la tensione e la possibilità di scelte sbagliate nel gioco, che ormai non è più un gioco.
Il Settore Giovanile e Scolastico (SGS) della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC).
I rapporti fra la Federazione e le Società.
I rapporti fra Società professionistiche e dilettantistiche.
In Spagna, Germania e Inghilterra i top Club investono circa il 10% dei ricavi nel settore giovanile in strutture, tecnici e scouting, convitti, logistica dei trasporti, ecc.. In Italia solo poche Società arrivano, al massimo, al 4-5%.
La tv ha cambiato il calcio. Vent'anni di televisione hanno cambiato la psicologia del calciatore. Prima giocava per ventimila persone, ora per milioni ogni volta.
La sua esposizione lo ha reso una grande azienda personale, ne ha allungato le esigenze, forse i vizi, l'autostima, l'importanza, ne ha fatto un uomo assolutamente particolare.
Questo lo porta a pensare prima a sé, ai propri interessi generali anche dentro la singola partita.
Il confronto tra calcio e altri sport. "Calcio e rugby, così lontani e così vicini" - filosofie di gioco a confronto.
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26/07/2018
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