Kronos Quartet

Aheym - Kronos Quartet plays Bryce Dessner 

E' incredibile la grande apertura mentale dei musicisti americani che, a differenza della stragrande maggioranza degli europei, non si fossilizzano mai nel proprio settore e non si chiudono nelle gabbie di genere che un retrogrado sistema ha sempre sostenuto.

E' il caso di uno dei quartetti d'archi più acclamati nel mondo odierno, il Kronos Quartet, vincitore di molti Grammy Award della musica contemporanea, che si cimenta indifferentemente e senza schemi mentali con Bela Bartok, Anton Webern, Philip Glass, Witold Lutoslawski, John Cage, Steve Reich ma anche con la musica africana, Thelonius Monk, Bill Evans, Astor Piazzolla, Jimi Hendrix e Bjork.

L'ultima scoperta (discografica) del gruppo fondato nel 1973 da David Harrington e che in questi giorni si accinge al debutto a San Francisco, attuale residenza della formazione, con un altro progetto, "Bombs of Beirut" dell'armena newyorkese, Mary Koujoumdjian, è un omaggio ad una delle menti più creative del rock odierno, quel Bryce Dessner che col suo gemello Aarold fa parte (con un'altra coppia di gemelli, Bryan e Scott Devendorf) del gruppo rock The National, guidato dalla splendida voce di Matt Berninger. L'incontro di Harrington con Dessner risale al 2009, quando il violinista chiese a Bryce di comporre una piece per il Kronos da eseguire al festival "Celebrating Brooklyn". La composizione dedicata ai flussi migratori ebraici dopo la diaspora si intitolava "Aheym" (che in yiddish vuol dire "la strada verso casa"). Due anni dopo il Kronos commissionò a Dessner un brano per il tempio londinese della musica, il Barbican Centre, che celebrava Steve Reich. Nacque così la pièce "Tenebre" (15 candele che si esauriscono lentamente durante l'esecuzione fino al buio completo). Le due composizioni (25 minuti in totale) sono inserite in questo magnifico lavoro del Kronos uscito in questi giorni.

Arrangiatore e chitarrista dei National, Dessner ha contribuito largamente al successo internazionale del gruppo che, dal 2001, ha pubblicato sei album molto apprezzati (l'ultimo, "Trouble will find me" proprio pochi mesi fa). A lui si debbono contributi importanti come "Dark was the night" nel 2009, per l'organizzazione Red Hot che raccoglie fondi per la lotta all'Aids ma anche collaborazioni con Sufjan Stevens, David Byrne, Arcade Fire, Cat Power, Spoon e Philip Glass oltre alla partecipazione a vari festival di musica minimalistica, classica indiana e improvvisativa, non ultimo il MusicNOW Festival di Cincinnati, creato da lui nel 2006. Le quattro lunghe composizioni di "Aheym" ci regalano un quartetto d'archi in grande spolvero. Ai due brani succitati si aggiungono la magnifica e cameristica "Little blue something" e la suggestiva chiusura "Tour Eiffel" con le voci bianche del Brooklyn Youth Chorus, (con l'aggiunta del pianoforte di Lisa Kaplan) basato sul testo del poeta cileno Vicente Huidobro e utilizzato nella colonna sonora di "Passage", uno struggente corto cinematografico di Alex Braveman e Poppy de Villeneuve, esaltato dall'esecuzione del Kronos Quartet, per il viaggio delle ceneri di un ragazzo verso il Grand Canyon (lo potete vedere in rete http://vimeo.com/64497757).

Voto 8/10