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La Nuova Dc chiede all'Arengo subito le zone di parcheggio libero

Ascoli Piceno | Il pronunciamento della Cassazione va in questa direzione sancendo l’obbligatorietà che ai parcheggi a pagamento o riservati ai residenti facciano riscontro aree di sosta gratuite”.

di Paride Travaglini


“Alla luce del criterio base fissato dalla Cassazione secondo cui le strisce blu a pagamento “Devono necessariamente avere vicino una zona di parcheggio libera. Altrimenti le multe agli automobilisti che non pagano la sosta nel perimetro delle strisce blu potranno essere invalidate”, il Segretario comunale di Ascoli delle Democrazia Cristiana per le Autonomie, Francesco Petrelli, chiede che L’Amministrazione comunale di Ascoli (anche nella sua parte che finora, forse per quietare l’opinione pubblica, ha minacciato una crisi dell’Arengo, poi, rimasta nei fatti lettera morta), intervenga immediatamente sul piano sosta della nostra città riconducendolo assolutamente nei limiti indicati dai Giudici con gli ermellini.

“Sul territorio municipale – ha affermato Petrelli - non è possibile prevedere parcheggi quasi esclusivamente a titolo oneroso, in sostanza lo spazio pubblico deve essere suddiviso in maniera tale da garantire l’articolo 3 della Costituzione che garantisce l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Il pronunciamento della Cassazione va in questa direzione sancendo l’obbligatorietà che ai parcheggi a pagamento o riservati ai residenti facciano riscontro aree di sosta gratuite”.

L’esponente della Nuova Dc di Gianfranco Rotondi ricorda agli Amministratori dell’Arengo che “c’è anche un articolo del Codice della strada secondo il quale il 50% dei proventi delle multe deve essere destinato al miglioramento della circolazione e all'educazione stradale. Di solito, però, mentre per i cittadini che non rispettano il codice c'è giustamente una multa, per i Comuni non ci sono mai conseguenze negative. Ora la svolta della Cassazione: se non ci sono posti liberi accanto ai posteggi a pagamento si può impugnare la multa. Il che, tradotto in soldoni, secondo stime attendibili, vuol dire che il 50% delle multe comminate nella città è impugnabile dinanzi al giudice di pace, ovviamente se non sono già scaduti i 60 giorni.

Anche laddove sono previste delle eccezioni, ossia zone a traffico limitato, aree pedonali e aree di particolare rilevanza urbanistica, l’Arengo dovrà dimostrare che ci si trova effettivamente dinanzi a zone di questo tipo”.

10/01/2007





        
  



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