Preparandosi al Carnevale...
Ascoli Piceno | Fervono già i preparativi per la festa più pazza dell'anno. Le associazioni, insieme con i Comuni, tracciano i primi calendari per le manifestazioni da proporre durante i giorni di festa.
Il manifesto degli eventi
In un angolo, del sud delle Marche, ci sono tre Carnevali che oltre ad essere diversi rispetto al panorama nazionale, lo sono anche tra di loro. Si tratta di tre manifestazioni storiche, la cui origine si perde nella notte dei tempi.
I carnevali di Ascoli, Castignano ed Offida (in ordine alfabetico), non sono manifestazioni messe in piedi per soddisfare esigenze di carattere commercial-turistico, ma sono sempre esistiti nel corso dei secoli, frutto della spontaneità popolare che oltre ad averli generati chissà quando, li ha mantenuti in vita fino a consegnarceli ai giorni nostri così come oggi noi li vediamo, anzi li viviamo. Perché la differenza tra questi e gli altri è proprio questa, mentre i secondi costituiscono uno spettacolo fatto per essere ammirato al suo passaggio, non ha senso limitarsi a vedere il Bov fint, lì Moccule o il Carnevale Ascolano, ma necessariamente occorre parteciparci da protagonisti, pena il mancato coinvolgimento.
Ad Ascoli, Offida e Castignano, non ci sono transenne metalliche separatrici, sia perché esse non esistevano in periodo barocco né tanto meno in quello rinascimentale, sia perché non se ne è mai ravvisata l' esigenza; infatti spettatori ed attori non vengono divisi, ma per ottenere la riuscita dello spettacolo, essi devono essere insieme per interagire nel migliore dei modi. Lu Bov, vero o finto che sia, nulla rappresenta se non è circondato dagli offidani che indossano lu guazzarò, i quali lungi dall' essere statici soggetti passivi, finiscono con l' essere i veri protagonisti. Parallelamente in Ascoli, il ruolo tra maschere e pubblico viene a scambiarsi continuamente, tanto che non è più possibile distinguere le une dall' altro. Per non parlare di Castignano, se non si partecipa alla sfilata tenendo lù Moccule in mano, è meglio restare a casa.
Tre realtà storiche così strutturate, non possono non ricollegarsi alla tradizione della Commedia dell' arte, intesa questa come forma espressiva di piazza (artisti di strada, diremo oggi). In un epoca in cui i teatri stabili sette-ottocenteschi non esistevano ancora, le fiere ed i mercati rappresentavano l' unico spazio scenico dove i Commedianti potevano esibirsi. Se è vero come è vero, che nella Commedia dell' arte sono presenti le maschere della tradizione italiana, il legame con il Carnevale è stretto e consolidato dal tempo.
Ecco quindi che chi da sempre, ha preferito durante il Carnevale esibirsi a terra per mantenere più vivo che mai il contatto con il pubblico, da cui tra l' altro trarre la necessaria linfa recitativa, a buon diritto può dirsi figlio della Commedia dell' Arte che non è mai tramontata, anzi proprio in manifestazioni carnevalesche come queste, può continuare a vivere e ad offrirsi ai suoi appassionati, con immutati entusiasmo e vitalità.
I Carnevali di Ascoli, di Offida e di Castignano, non intendono unire le proprie forme espressive (le reciproche differenze, costituiscono la loro forza), desiderano solo andare alla ricerca delle comuni origini, che si identificano nelle tradizionali maschere della Commedia dell' Arte. A fronte di ciò, ecco l' esigenza di dare vita, nel periodo carnevalesco, a spettacoli di questo genere teatrale poco diffuso nel panorama nazionale e forse per questo non molto conosciuto. Per questo, il "Carnevale in Commedia" si orienta in una duplice direzione.
Se da un lato, nei teatri "Ventidio Basso" di Ascoli e "Serpente aureo" di Offida a cavallo tra gennaio e febbraio si esibiranno due Compagnie di professionisti, a fine febbraio nelle piazze di Ascoli e Castignano, sarà possibile assistere gratuitamente a brevi spettacoli di Compagnie specializzate in questo genere teatrale. Verranno comunque proposti titoli di Commedia dell' arte, affinché essa possa farsi conoscere ancor più, specialmente in un territorio dove esistono Carnevali storici che si realizzano ... poggiando i piedi per terra.
|
12/01/2009
Altri articoli di...
Cultura e Spettacolo
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
53 anni di Macerata Jazz (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)
Ascoli Piceno
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji