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Lettera aperta al Dottor Antonio Maria Novelli.

San Benedetto del Tronto | "Dopo il periodo delle festività sentiamo il bisogno di riprendere la parola sulla situazione della sanità locale perché riguarda da vicino i problemi, i bisogni, le aspettative dei nostri cittadini".

di Loredana Emili

L'Assessore Loredana Emili

Viviamo un periodo in cui alle oggettive difficoltà economiche delle famiglie si sommano le paure e le ansie di chi vede prospettare scenari foschi e rarefarsi la fiducia nel futuro. Questo significa che oggi più che mai tutte le istituzioni sono chiamate a dare certezze, ad assumere impegni credibili.

Il futuro del servizio sanitario regionale , e quindi anche della nostra zona , è legato alla programmazione in area vasta. Questo indirizzo, da anni dichiarato e inutilmente atteso, è diventato con la riforma della Legge 13/2003 un percorso obbligato nella nuova organizzazione dei servizi con un duplice obiettivo da raggiungere: l'integrazione clinica e la semplificazione amministrativa al fine di migliorare l'offerta dei servizi sanitari anche, ma non solo, con l'ottimizzazione delle risorse.

Nel frattempo però, gli operatori del nostro ospedale e dei servizi territoriali socio-sanitari , si trovano da un lato ad affrontare bisogni crescenti come la non autosufficienza ,le fragilità,le emergenze, sempre con le stesse carenze;dall'altro, in assenza di prospettive chiare, rincorrono voci su presunte chiusure di servizi importanti, come l'oculistica, nella impossibilità di percepire i possibili miglioramenti derivanti da una diversa organizzazione.

Lo stesso pronunciamento sulla indicazione dei nuovi primari di Chirurgia e Ortopedia slitta in modo incomprensibile tanto da alimentare congetture dannose sia per il professionista che verrà nominato che per l'intero servizio sanitario.
L'attivazione stessa della neuro-chirurgia necessità di un crono-programma, altrimenti rischia di diventare una chimera.

L'impegno assunto, alla presenza dell'Assessore regionale della sanità e del Direttore generale dell'ASUR, per la realizzazione di una Comunità alloggio per il disagio psichico, non trova ad oggi alcun riscontro. Crediamo sia superfluo ricordarLe come il nostro territorio sia particolarmente carente di strutture residenziali in un settore che vede purtroppo tantissime famiglie affrontare una quotidianità sempre in solitudine e sempre più faticosa.

Non sfugge né viene sottovalutata una manovra economica governativa che taglia pesantemente solo sul versante dei comuni ,delle province e delle regioni e soprattutto i fondi per le politiche sociali, ma questa non può costituire una esaustiva giustificazione in grado di condizionare la necessaria ed equilibrata redistribuzione delle risorse che la Regione Marche dovrebbe perseguire sul territorio regionale. Questo naturalmente è compito primario di tutti i nostri rappresentanti politici della Giunta e nel Consiglio Regionale, ma ugualmente necessario è l'impegno, che siamo certi non mancherà, di tutti coloro che ricoprono ruoli rilevanti nei servizi fondamentali della nostra comunità.

La sanità deve fare la sua parte; che siano anche pochi gli impegni che le condizioni di contesto consentono di assumere di fronte alla cittadinanza, questi però siano portati avanti con determinazione e chiarezza. Proprio per questo pensiamo sia opportuno un confronto sul progetto di integrazione in area vasta , per l'importanza che ricopre sul futuro assetto del servizio sanitario della nostra provincia, sulla necessaria condivisione con assunzione di responsabilità. L'impegno di presentare alla Conferenza dei Sindaci il progetto, a partire dal Dipartimento amministrativo-tecnico-logistico, era stato da Lei indicato come essenziale e prioritario ai fini di un primo momento di confronto.

Siamo convinti che il suo impegno e le sue capacità possano garantire la migliore attuazione del progetto di integrazione; del resto la maniera migliore di rimanere protagonisti e di assumere ruoli di responsabilità anche nel nuovo assetto organizzativo della sanità locale non può che essere quella di farsi fin d'ora attivi interpreti delle esigenze locali e convinti sostenitori di un adeguato e programmato investimento sul territorio anche e soprattutto dal punto di vista sanitario.
In attesa di un cortese riscontro.

 

13/01/2011





        
  



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