"Che passi l'arcangelo Gabriele e dica amen" mormoravano i tifosi allorquando Scandurra si apprestava a tirare il rigore che avrebbe dovuto pareggiare i conti con quel Teramo tosto e coriaceo che fino all'ora aveva messo spesso alle corde una Samb ancora troppo timorosa di sbagliare e di sentirsi tempestare di fischi.

Purtroppo  Gabriele non ha detto amen ma ha sparacchiato la palla ai quattro venti su su fin tra le braccia spavalde e protese dei tifosi teramani.  "Beh ... lì mi sono sentito proprio morire. Perchè pareggiare a quel momento dell'incontro avrebbe potuto significare anche dare forse una svolta decisiva alla partita. Però devo ringraziare sopratutto i miei compagni che invece di farmi  pesare lo sbaglio mi hanno incoraggiato e sostenuto. Così come lo hanno fatto questi nostri splendidi tifosi tornati tali".

Ma l'Arcangelo Gabriele sarebbe passato di lì. Era solo un pò in ritardo. E un quarto d'ora dopo Gabriele, in arte Scandurra, si è piegato sulle ginocchia, ha aperto le braccia a ventaglio per bilanciarsi meglio, ha preso la mira e con la testa ha mandato la palla in rete. Qualcuno dirà ;"Da lì non poteva certo sbagliare".

Ma ci vuole anche un bel sangue freddo, dopo che hai sbagliato un rigore, che non te ne hanno concesso un'altro sacrosanto e che, in fondo, per tutta la partita non è che ti siano capitate tante palle da giocare.

"Non potevo sbagliarlo. non ci potevamo permettere altri errori. La porta era lì a due passi e questa volta ci ho messo tutta la rabbia per il rigore mancato, per quello non datomi, per le sfortunate occasioni capitate ai miei compagni, per quel palo maledetto, per la classifica ingiusta e via dicendo. Sono contento per questo pubblico meraviglioso e un pò anche per me"

Dicci Gabriele, Martini ti manca ? Negli occhi un velo di tristezza che dura lo spazio di un attimo.
" E' chiaro che Marco è la spalla ideale per qualsiasi attaccante. Gli faccio i miei in bocca al lupo per la sua nuova avventura. Comunque Perrulli è stato bravissimo nel cercare di sopperire alla mancanza di una punta vera. Anche se si vede chiaramente che non è quello il suo ruolo. Ora aspettiamo di vedere all'opera i nuovi. Che mi sembra siano di tutto rispetto".
 
Del suo lungo colloquio con il patron Soldini è restio a parlarne così come lo stesso Presidente. Cosa si saranno detti ? Sicuramente avranno parlato della gara. Sicuramente del rigore. E del goal.  Il Presidente sta scoprendo ora il mondo del calcio e le sue meraviglie.  Caro Presidente,  senza presunzione  possiamo assicurarLe cheScandurra  , in arte Arcangelo Gabriele, è una di queste meraviglie con potenzialità ancora tutte da esprimere.

Un ex patron lo stava rovinando pur di farci un dispetto. Sembra assurdo ma è così. Ma Lei, che di calcio ne capisce ancora poco (ma non ne siamo poi tanto sicuri) , però in fatto di affari è un maestro ha fiutato che quel granatiere possente con l'innato fiuto del goal è un investimento importante. E se lo coccola. E fa bene.   

"Ci siamo parlati io ed il Presidente. Con cordialità. Lui sa che ce la mettiamom tutta ogni domenica. I miei goal sono anche un modo per ringraziare una piazza che mi ha dato modo di farmi notare e poi di ricominciare praticamente da capo. E siccome il treno della fortuna passa di rado più volte..."
E allora i tifosi si augurano  proprio che non si stanchi mai di dire grazie.  Un Arcangelo non si trova tutti i giorni.  E  quando passa son dolori.  Senza andare troppo lontano, ne sanno qualcosa quelli di Novara. E quelli del Texa....pardon...Teramo.