Nella Grande Russia talvolta si chiamano "Prospettive" le strade importanti che attraversano le città. Per es."Prospettiva Nevskij" a San Pietroburgo, nota anche per il pezzo memorabile, affascinante, evocativo, splendidamente orecchiabile di Franco Battiato.

Nella Grande San Benedetto, allo stesso modo, "Prospettive" potrebbero chiamarsi l'Adriatica, il lungomare, forse via Roma… Sicuramente Viale De Gasperi, che da sud penetra nel cuore della City.

Il suo estenuante e chiacchierato restauro ha tolto qualche schifezza aggiungendone un'infinità ma, avvicinandosi l'ora dell'inaugurazione, la nostra "Prospettiva Dègasp" si doti – megalomani come siamo – anche di un suo Inno! Musica, la stessa di Battiato, testo adattato. "Prospettiva Dègasp", l'inno per il nuovo Viale De Gasperi.

Sbrigarsi ad impararlo e cantarlo con orgoglio [ah, le Corali!...] All'inaugurazione però non si presenti a dirigerlo prezzemolo Allevi, con le scarpacce da tennis d'ordinanza (ma sarebbero giuste per gli scivolosissimi marciapiedi….).

Prospettiva Nevskij

MUSICA E PAROLE: F.BATTIATO

Un vento a 30 gradi sotto zero
Incontrastato sulle piazze vuote contro i campanili
A tratti come raffiche di mitra
Disintegrava cumuli di neve

E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi
Per scacciare i lupi e i vecchi coi rosari
Seduti sui gradini di una chiesa
Aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne
Poi guardavamo con le facce assenti
La grazia innaturale di NijinskyNijinsky
E poi di lui s'innamorò perdutamente
Il suo impresario e dei balletti russi.

L'inverno con la mia generazione
Le donne curve sui telai vicino alle finestre
Un giorno sulla prospettiva Nevskij
Per caso v'incontrai Igor Stravinsky

E gli orinali messi sotto ai letti
Per la notte e un film di Eisentein sulla rivoluzione

E studiavamo chiusi in una stanza
La luce fioca di candele e lampade a petrolio
E quando si trattava di parlare
Aspettavamo sempre con piacere
E il mio maestro m'insegnò com'è difficile
Trovare l'alba dentro l'imbrunire....

Prospettiva Dègasp

MUSICA E [ALCUNE] PAROLE: F. BATTIATO

Un vento a 10 gradi sopra zero
Incontrastato dal "fosso" sporco lungo i marciapiedi
A tratti come raffiche di mitra
Disintegrava nuvole di gas

E in basso i fari buffi della strada accesi
A scacciar clienti e vecchi in bicicletta

Poggiati al muro di un palazzo
Aspettavamo che smettesse il traffico e uscissero le mogli
E guardavamo con le facce cupe
Lo schifo innaturale dell'ambiente

E sì di lui s'innamorò perdutamente
Il suo architetto e dei birilli grigi

L'inferno della mia generazione
Le dita curve sulle leve vicino al campanello
Un giorno sulla Prospettiva Dègasp
per sfiga v'incontrai un grande bus

E i paraurti storti e duri e rossi
Per la botta e un film d'Argento su degli assassini

E pensavamo: chiusi in quelle stanze
Non sanno progettare manco una panchina
E quando si tratta di sbagliare
Ci s'impegnan proprio con piacere

E il mio maestro m'insegnò com'è difficile
Rifare un viale senza far rabbrividire...

PGC