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CICCANTI: conti pubblici credibili e Italia in ripres

Ascoli Piceno | "Se al governo ci fosse stato questo centro sinistra, litigioso e senza un programma economico e sociale e senza una politica estera comune, l'Italia starebbe oggi molto peggio di quanto ci fanno ogni giorno notare sindacati e partiti di opposizione".


"Contro qualche profeta di sventura di una certa sinistra piagnona, che vorrebbe una credibilità dei conti pubblici compromessa con un indebitamento 2006 al 4,3%, per un mero calcolo elettoralistico, ha parlato il Commissario europeo Almunia, che ha ritenuto la manovra complessiva riguardante la finanziaria 2006 in linea con il 3,8% deficit/Pil con le decisioni Ecofin dell'estate scorsa".

Lo ha affermato il Sen.Amedeo Ciccanti, membro UDC della Commissione bilancio del Senato, parlando ad un convegno su impresa e famiglia organizzato dall'UDC di Macerata. "Si poteva fare meglio e di più in questi cinque anni se avessimo avuto il vento a favore - ha sottolineato il parlamentare UDC - ma la crisi internazionale dopo l'attacco del terrorismo fondamentalista alle 'torri gemelle' nel 2001, la guerra in Afghanistan nel 2002, la guerra in Iraq nel 2003, l'entrata della Cina nell'OMC nel 2001 e la sua concorrenza sleale nei settori tradizionali del Made in Italy, la svalutazione di quasi il 40% del dollaro sull'euro tra il 2002 e il 2004, che ha eroso quote di mercato estero all'Europa e il raddoppio del costo del petrolio tra il 2001 e il 2005 dovuto da crisi di offerta, ha determinato una crisi congiunturale tra le più difficili del dopoguerra per il nostro Paese".

"Se al governo ci fosse stato questo centro sinistra, litigioso e senza un programma economico e sociale - ha sottolineato - e senza una politica estera comune, l'Italia starebbe oggi molto peggio di quanto ci fanno ogni giorno notare sindacati e partiti di opposizione". "Solo con l'affermazione elettorale del centro destra e dell'UDC in particolare - ha concluso - si può consolidare la ripresa in atto e difendere con più evidenza una politica di equità sociale, soprattutto che abbia la famiglia, in particolare quella monoreddito, al centro delle politiche sociali del prossimo governo".

16/01/2006





        
  



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