Cresce l elettrofisiologia al Mazzoni
Ascoli Piceno | Lintervento consiste nel posizionare per via venosa e sotto guida fluoroscopica allinterno delle cavitacardiache, 4-5 cateteri multipolari che consentono di ricostruire il circuito dellaritmia.
Lunedì 15 gennaio sono stati dimessi dall’Ospedale Mazzoni i tre pazienti sottoposti ad intervento di ABLAZIONE TRANSCATETERE presso il reparto Cardiologico dello stesso ospedale, per il trattamento di alcuni tipi di aritmie particolarmente pericolose e resistenti alle terapie farmacologiche. L’intervento consiste nel posizionare per via venosa e sotto guida fluoroscopica all’interno delle cavita’cardiache, 4-5 cateteri multipolari che consentono di ricostruire il circuito dell’aritmia.
Successivamente vengono praticate mediante un catetere ablatore, delle “bruciature” in punti ben definiti del circuito con erogazione di radiofrequenza in maniera da interrompere l’aritmia. Le delicate procedure sono state eseguite dal responsabile dell’ Elettrofisiologia dott. Renato Marconi, in collaborazione col dott. Antonio Curnis direttore del laboratorio di Elettrofisiologia dell’ Ospedale universitario di Brescia, presso il quale il dott. Marconi ha condotto un lungo periodo di training formativo. Queste procedure iniziano un nuovo capitolo di sviluppo tecnologico e culturale con l’obiettivo di porre l’ ospedale di Ascoli all’ avanguardia nel settore.
Questo risultato arriva dopo un lungo percorso di ristrutturazione e di crescita che ha interessato l’ Elettrofisiologia. Si è passati infatti, dall’ Elettrostimolazione di base caratterizzata dall’ impianto di pace-makers semplici, all’ Elettrostimolazione complessa, che prevede il posizionamento di apparecchi notevolmente più sofisticati e di maggiore difficoltà di impianto per l’ utilizzo di più elettrocateteri: i defibrillatori che servono a prevenire la morte improvvisa nei pazienti a rischio e i defibrillatori biventricolari per il trattamento non farmacologico delle aritmie gravi e dello scompenso cardiaco.
Considerando infatti, che la stragrande maggioranza delle morti cardiache hanno origine aritmica, è di fondamentale importanza crescere in questo settore. Negli ultimi anni sono stati eseguiti mediamente oltre 130 impianti l’ anno. Nel 2006 sono stati impiantati 20 defibrillatori di cui 10 biventricolari e oltre 110 pace-makers. Questi numeri pongono la struttura ascolana a livello dei migliori centri marchigiani. Il discorso dell’elettrofisiologia inoltre si inserisce e si completa nel contesto di tutta la crescita dell’ unita’ operativa diretta dal dott. LUCIANO MORETTI che ha visto anche l’apertura dell’emodinamica con la quale si integra per quanto riguarda la gestione invasiva dei pazienti piu’ gravi.
Successivamente vengono praticate mediante un catetere ablatore, delle “bruciature” in punti ben definiti del circuito con erogazione di radiofrequenza in maniera da interrompere l’aritmia. Le delicate procedure sono state eseguite dal responsabile dell’ Elettrofisiologia dott. Renato Marconi, in collaborazione col dott. Antonio Curnis direttore del laboratorio di Elettrofisiologia dell’ Ospedale universitario di Brescia, presso il quale il dott. Marconi ha condotto un lungo periodo di training formativo. Queste procedure iniziano un nuovo capitolo di sviluppo tecnologico e culturale con l’obiettivo di porre l’ ospedale di Ascoli all’ avanguardia nel settore.
Questo risultato arriva dopo un lungo percorso di ristrutturazione e di crescita che ha interessato l’ Elettrofisiologia. Si è passati infatti, dall’ Elettrostimolazione di base caratterizzata dall’ impianto di pace-makers semplici, all’ Elettrostimolazione complessa, che prevede il posizionamento di apparecchi notevolmente più sofisticati e di maggiore difficoltà di impianto per l’ utilizzo di più elettrocateteri: i defibrillatori che servono a prevenire la morte improvvisa nei pazienti a rischio e i defibrillatori biventricolari per il trattamento non farmacologico delle aritmie gravi e dello scompenso cardiaco.
Considerando infatti, che la stragrande maggioranza delle morti cardiache hanno origine aritmica, è di fondamentale importanza crescere in questo settore. Negli ultimi anni sono stati eseguiti mediamente oltre 130 impianti l’ anno. Nel 2006 sono stati impiantati 20 defibrillatori di cui 10 biventricolari e oltre 110 pace-makers. Questi numeri pongono la struttura ascolana a livello dei migliori centri marchigiani. Il discorso dell’elettrofisiologia inoltre si inserisce e si completa nel contesto di tutta la crescita dell’ unita’ operativa diretta dal dott. LUCIANO MORETTI che ha visto anche l’apertura dell’emodinamica con la quale si integra per quanto riguarda la gestione invasiva dei pazienti piu’ gravi.
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16/01/2007
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