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Alessandro Gassman, in teatro, contro la pena di morte

Ascoli Piceno | Al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 18, 19 e 20 gennaio con: "La parola ai giurati"

Il talentuoso attore e ormai anche affermato regista teatrale Alessandro Gassman porta in scena venerdì 18 gennaio, sabato 19 gennaio e domenica 20 gennaio al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno La parola ai giurati, quarto appuntamento della stagione teatrale promossa dal Comune di Ascoli Piceno, dall´Amat, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Marche con il contributo di Pfizer Global Manufacturing - Stabilimento di Ascoli Piceno (main sponsor), Fainplast compounds, Gruppo Marconi - Logistica integrata del freddo e Al Battente Centro Commerciale.

Dopo due stagioni di successi con la prima regia, "La forza dell´abitudine", Alessandro Gassman affronta ora un testo socialmente coinvolgente che dopo Ascoli Piceno farà tappa a Pesaro (Teatro Rossini) il 29 febbraio, 1 e 2 marzo.

Tratto dal teledramma Dodici uomini arrabbiati di Reginald Rose da cui fu realizzato il film con Henry Fonda diretto da Sidney Lumet, La parola ai giurati ha l´impianto del dramma giudiziario e vede protagonista Alessandro Gassman che si batte contro la pena di morte.

Prodotto dal Teatro Stabile d´Abruzzo in coproduzione con Società per Attori, la vicenda è incentrata su due capisaldi del sistema giuridico anglosassone: la presunzione di innocenza di un uomo e la dimostrabilità della sua colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio.

Siamo nella New York del 1950, una giuria popolare composta da dodici uomini di diversa estrazione sociale, età e origini deve decidere del destino di un ragazzo ispano-americano accusato di parricidio.

"L'interesse per il lavoro di regia - afferma Gassman - è stato per me un naturale approdo, dopo più di venti anni di teatro militante in qualità di attore. Man mano che le mie sicurezze interpretative andavano consolidandosi, sentivo emergere e gradualmente rafforzarsi il desiderio di affrontare un progetto interamente mio. Ero dunque pronto ad affrontare un percorso all'interno di motivazioni più profonde e personali che avrebbero potuto toccare il cuore ed i sentimenti del pubblico; quel pubblico che fino ad oggi mi ha seguito e mi ha regalato teatri esauriti e il calore del suo affetto. Dopo due stagioni di successi con la mia prima regia ho inteso proseguire la mia ricerca affrontando un testo socialmente coinvolgente e profondamente ideologico, nonostante il suo impianto realistico. Rose mi permette di entrare nelle varie e sfaccettate tipologie umane e caratteriali colte in una situazione claustrofobica nella quale emergono gli aspetti comportamentali più contraddittori.

Ma ciò che mi ha ispirato fin dalla prima lettura è la possibilità di portare alla luce i pregiudizi e le false certezze che caratterizzano il comportamento dei giurati e che affiorano nel momento in cui devono assolvere il compito più difficile per un uomo: quello di decidere della vita di un altro uomo.

In un'epoca in cui il mondo è afflitto da ideologie contrastanti che si nutrono di assolutismo e che spesso scadono a pregiudizi, il `ragionevole dubbio´ è una preziosa arma di difesa".

La parola ai giurati, per la traduzione di Giovanni Lombardo Radice, vede sul palco accanto ad Alessandro Gassman gli attori Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Giancarlo Ratti, Fabio Bussotti, Paolo Fosso, Nanni Candelari, Emanuele Salce, Massimo Lello, Emanuele Maria Basso, Giacomo Rosselli e Giulio Federico Janni.

Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Helga Williams, le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, le luci di Marco Palmieri e il suono di Hubert Westkemper.

16/01/2008





        
  



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