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La sicurezza negli ascensori non è un optional...

Ascoli Piceno | Alfredo Gattafoni, segretario ascensoristi della Uapi Confartigianato: "Ascensori: un insostituibile bene collettivo".

 
"Si fa un gran parlare in questi ultimi tempi di sicurezza ascensori e della regolarità del decreto a firma del Ministro Scajola del 26 ottobre 2005 relativo alla direttiva 81-80 sulla messa a norma degli ascensori preesistenti da parte delle forze politiche, degli organismi di controllo, dagli operatori di settore, delle associazioni Federconsumatori, Adiconsum, dei Piccoli Proprietari Immobiliari, dell’ANACI e, non ultima, CONFEDILIZIA che con il ricorso al TAR ha impugnato il decreto " SCAJOLA" (asserendo che dietro al medesimo vi fosse un grosso business).

"Tutti hanno trascurato (chi per una ragione chi per altre) il dato più importante: il basso grado di sicurezza degli ascensori preesistenti e i rischi che corrono 60 milioni di utenti che abitualmente ogni giorno utilizzano i circa 600 mila ascensori di "età" compresi fra i 30 ed i 60 anni ".

E’ quanto ribadisce con forza l’imprenditore Alfredo Gattafoni titolare della azienda Tecnolift Segretario degli Ascensoristi della UAPI Confartigianato Imprese delle province di Ascoli Piceno e Fermo, che svolge da 42 anni la professione di ascensorista.

"E’ pur vero che ci saranno dei costi sostanziali da sostenere a carico dei condomini in applicazione al decreto legge, è altresì auspicabile, considerato che si tratta di tutelare l’incolumità collettiva, che lo Stato o le Regioni prendano in considerazione una eventuale, seppur ridotta, incentivazione. E’ vero anche che ci sono all’incirca 600 mila impianti installati in Italia con una età che va dai 30 anni in su e questo non può essere, e non deve essere, sottovalutato in quanto anche chi è digiuno degli aspetti tecnici comprende che la sicurezza dei vecchi impianti non può essere uguale alle nuove installazioni che vengono attualmente commercializzate in quanto seguono la direttiva principale di riferimento (la 95/16/CE operativa dal 1 luglio 1999 e recepita in Italia dalla legge 162 del 30 aprile 1999), che ha stabilito per tutti i Paesi membri il livello di sicurezza ideale, escludendo dalla suddetta data tutti gli ascensori preesistenti".

A conclusione si evince, da quanto sopra dichiarato, che, prima ancora che fosse resa nota la direttiva 95/16/ CE, gli addetti ai lavori erano già preoccupati per la sorte dei vecchi impianti in quanto si sentivano gravati dalla responsabilità di dover mantenere in esercizio tutti gli ascensori obsoleti, nonostante non vi fossero i presupposti necessari a garantire la sicurezza.

Ciò nella speranza che il Ministro delle Attività Produttive da lì a poco, anche sensibilizzato dall’ ANACAM Nazionale, prendesse in seria considerazione una norma chiara e precisa per gli preesistenti al 1 luglio 1999. Ma purtroppo, a tutt’oggi siamo ancora al punto di partenza: si pensa ai costi e si trascura la sicurezza.

"Invito pertanto tutti a fare una forte riflessione e mettere da parte le sterili polemiche che a null’altro servono se non a distogliere l’attenzione su quello che è veramente importante: l’incolumità di centinaia di migliaia di persone".

Per dare una svolta decisiva a questo preoccupante problema precisiamo che un’ascensore è una macchina complessa, sospesa verticalmente che non può essere guidata come un’auto; una volta selezionato un piano esso va da solo, e dunque, se tutto quanto ad esso collegato non è perfettamente in ordine, si verificano inconvenienti a volte irrimediabili ( si vedano le ultime statistiche degli incidenti che in alcuni casi sono risultati mortali). Se non fosse per la professionalità e il lavoro capillare dei manutentori che annotano sempre le inefficienze, nei vecchi ascensori gli incidenti mortali sarebbero risultati molti di più.

Gli ascensoristi della Regione Marche, sempre attenti alle problematiche della sicurezza, sensibilizzano chi di dovere alla risoluzione del problema in tempi brevi e si impegnano, in simbiosi con l’ANACAM NAZIONALE, affinché sia emanato definitivamente il decreto attuativo a cui tutti devono adeguarsi, come già stato fatto in molti paesi del mercato comune europeo al fine di evitare e prevenire gravosi incidenti " .

17/01/2006





        
  



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