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Area elevato rischio ambientale

| ANCONA - La giunta approva la proposta di piano di risanamento. Amagliani: intervento organico per il medio-lungo periodo per la sicurezza delle popolazioni e lo sviluppo economico.

La giunta regionale ha approvato il piano di risanamento dell’area di Ancona, Falconara e Bassa Valle dell’Esino che, nel 2000, è stata dichiarata “ad elevato rischio ambientale”.

“Un ulteriore e significativo passo nella direzione di un intervento organico e non più strettamente legato a rispondere a condizioni di emergenza” – ha commentato l’assessore Marco Amagliani.

“Un provvedimento, che consente una gestione del territorio nel medio-lungo periodo, tenendo conto e coordinando gli strumenti di programmazione già adottati, con alla base un’ampia collaborazione, sia a livello istituzionale che tecnico-scientifico.”

Amagliani sottolinea che l’esperienza delle Marche è “unica in Italia”, anche dal punto di vista del metodo di lavoro: “non ci sono altri modelli di sviluppo e riqualificazione, in termini economici- ambientali, che mettono in relazione tutti i soggetti che operano su un territorio così vasto, dove incidono determinanti infrastrutture.

“Un’area che, per queste caratteristiche, rappresenta uno snodo di significato internazionale e non solo regionale.

Quindi – ha aggiunto - il Piano ha come missione primaria quella di coniugare misure volte a eliminare o ridurre i rischi per la popolazione con lo sviluppo economico e di crescita della comunità.”

E’ proprio questo il punto qualificante dell’Intesa firmata l’11 gennaio tra la Regione e tutti gli enti locali interessati: Provincia di Ancona e Comuni di Ancona, Falconara Marittima, Montemarciano, Monte San Vito, Monsano, Chiaravalle, Jesi, Agugliano, Camerata Picena.

Con quell’Intesa i soggetti firmatari si impegnano a proseguire nel rapporto di collaborazione e del coordinamento interistituzionale e con gli altri soggetti interessati, anche per il  monitoraggio dell’area, per la ricerca dei necessari finanziamenti e per tutte le attività inerenti all’opera di risanamento, tutela ambientale, sicurezza delle popolazioni, qualificazione della struttura produttiva e completamento del sistema infrastrutturale.

La fase conoscitiva, propedeutica all’individuazione delle linee strategiche del Piano,  è il risultato del lavoro nel periodo 2001-2004 e che ha “incrociato” gli studi condotti da ARPAM, ENEA e SVIM. Altre sezioni del Piano, che ha validità decennale, descrivono nel dettaglio l’area, fornendone una perimetrazione definitiva. Inoltre vengono indicati gli obiettivi, gli interventi e il quadro normativo di riferimento.

Il Piano prevede anche l’acquisizione di uno studio finalizzato a “definire uno schema di sviluppo strategico alternativo dell’area API “, a cui sta lavorando, su incarico della giunta regionale, un gruppo di esperti, tra i quali anche gli ex ministri, all’Ambiente, Edo Ronchi e, al Lavoro, Tiziano Treu. 

L’atto amministrativo è stato inviato al Consiglio regionale per la definitiva approvazione.

18/01/2005





        
  



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