Le Fiamme Gialle del Comando Compagnia di San Benedetto del Tronto (AP), nel corso di specifiche attività di indagine disposte dal Comandante Provinciale - Ten.Col. Guido PIERI - volte al contrasto del fenomeno della contraffazione, hanno sequestrato ad un grossista di abbigliamento di Grottammare (AP) oltre 4.000 fra capi di abbigliamento ed etichette contraffatte.

 

Nel corso di attività di perlustrazione effettuata sull’arteria autostradale “A/14”, i finanzieri hanno intercettato e sottoposto a controllo l’autovettura condotta da C.G., 46 anni, di origini napoletane ma residente a Grottammare (AP). Nel corso del servizio, i militari, coordinati dal Cap. Silvano MELASECCA, hanno rinvenuto all’interno dell’autoveicolo alcune decine di capi di abbigliamento griffati che, agli occhi esperti dei militari, risultavano verosimilmente contraffatti.

 

Considerato che il soggetto controllato risultava essere titolare di una ditta di commercio all’ingrosso di capi di abbigliamento, su disposizione della dr.ssa Giuliana BASILLI - Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Fermo (AP) - si è proceduto ad un immediato controllo sia presso l’abitazione di C.G. che del magazzino della relativa ditta.

 

Giunti presso il magazzino, i militari si sono trovati di fronte ad un vero e proprio bazar della contraffazione, rinvenendo oltre 4.000 capi - fra maglie, giubbotti, costumi da bagno, etichette e confezioni - delle migliori griffes italiane e straniere, fra quelle sicuramente più di moda tra i giovani, come Ralph-Lauren, Napapijri, Brema, Woolrich, D&G, La Martina, Stone Island, Fay, Prada, Refigiwear, Belstaff, Guru, Armani e Burberry.

 

All’interno del citato magazzino sono state inoltre rinvenute anche numerose etichette, pronte per essere utilizzate per “trasformare” anonimi maglioni e giubbotti nei più prestigiosi e blasonati capi alla moda.

 

Il titolare della ditta è stato denunciato a piede libero per il reato di cui agli articoli  473 (“Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali”) e 474 del Codice Penale (“Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”), che prevedono, rispettivamente:

 

la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 2.064,00 euro;

 

la reclusione fino a due anni e la multa fino a 2.064,00 euro,

 

mentre tutto il materiale sequestrato, dopo gli opportuni riscontri effettuati con l’ausilio dei periti, verrà avviato alla distruzione.