Torrente "Acquachiara"? No, acqua putrida
San Benedetto del Tronto | Il torrente delle Fornaci, più propriamente chiamato Acquachiara non fa certo onore al suo nome visto che è sempre più intasato da detriti e sporcizia di ogni genere.
di Carmine Rozzi
Il torrente delle Fornaci, più propriamente chiamato “Acquachiara” non fa certo onore al suo nome visto che è sempre più intasato da detriti e sporcizia di ogni genere. Il fosso attraversa la città da un capo all'altro in direzione ovest-est dalla tenuta Brancadoro fino al mare parallelo a parte di Via Volta e costeggiando il prato che contorna l’edificio dell’Università di Camerino. Ha una profondità di circa tre metri e mezzo ed una larghezza di cinque e serve princialmente per raccogliere le acque piovane.
Ma sul fondo dello stesso scorre in continuazione una quantità modica ma invariata di scoli dall’origine incerta. Qualcuno fa risalire la provenienza ad alcuni condomini o di certi negozi situati nella parte bassa del quartiere Santa Lucia. Un deflusso continuo che ha provocato nel tempo il nascere di una sostanza limacciosa dal colore verdastro per nulla simile a quella delle alghe ma molto di più a quelle di acque putride. Il canale stesso sembra essere diventato un contenitore per rifiuti di ogni genere. Si va dalle bottiglie vuote a lattine di birra, contenitori di plastica, avanzi di cibo, assorbenti, pile da ricarica. Sul ciglio del ponte di Viale De Gasperi qualcuno ha persino abbandonato quelli che sembrano i resti di una porta d’autombile.
Sono molti i residenti ma anche semplici passanti che hanno scattato fotografie dicendo di averle spedite alla Multiservizi ed alla PicenAmbiente senza aver ottenuto nessun risultato. :”Sta diventando sempre di più una vera e propria cloaca a cielo aperto” dichiara apertamente il signor Girolamo Vannicola che usa fare la sua passeggiata mattutina da quelle parti. Qualcuno a suo tempo aveva ipotizzato il riempimento del torrente poi messo da parte per far posto al recente progetto di farne un fosso collettore che convogli il sistema di fogne idriche di Viale De Gasperi. Ma intanto qualcuno, approfittando del favore delle tenebre, sembra usarlo per una propria discarica a giudicare dall’origine dei rifiuti.
Difatti, al di là delle normali sterpaglie portate a valle da qualche rovescio temporalesco, il resto sembra il risultato di tante buste per la raccolta di rifiuti domestici svuotate nell’alveo del torrente. “Se guardiamo dentro ad un cassonetto dell’immondizia ci troviamo gli stessi resti” osserva caustica la signora Giuseppina Maronacci che abita in uno dei tanti condomini che costeggiano il fosso. Mentre più precisamente gli abitanti di Via Bianchi e Via Asiago sono ancora nell’attesa che venga presa in considerazione la possibilità di riqualificare il camminamento sopraelevato che congiunge le due vie. Lo stesso, ormai più che cinquantenne, è in uno stato pietoso.
I gradini sono tutti sbriciolati con i bordi smussati e coperti di buche. La stessa ringhiera che ripara da entrambi i lati è completamente arrugginita e malferma. Un tempo era un passaggio molto frequentato ma oggi viene evitato e sono in pochi ad avventurarsi sopra. “Preferisco fare il giro e passare per Viale De Gasperi, allungando di parecchio il tragitto ma io su quel coso, non ci passo” aggiunge deciso il signor Pietro Bertoni, pensionato che spesso si reca a far visita ai nipoti che abitano dall’altra parte del ponte. Il torrente “Acquachiara” scorre in una parte centrale della città e non è certo un buon biglietto da visita per quanti la visitano per la prima volta.
L’alveo risulta in uno stato di abbandono pietoso sia nella parte alta che interessa il quartiere Santa Lucia Bassa e il quartiere Sant’Antonio che verso la foce nel quartiere Europa. “Se non si procede ad una pulzia in tempi rapidi siamo pronti a fare una raccolta di firme” puntualizza la signora Giuseppina Falconi abitante nei pressi di Via Volttatorni.
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19/01/2007
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