Pesca: le Marche modello allavanguardia alla conferenza della commissione europea di Siviglia
| ANCONA - A Siviglia, il modello marchigiano sarà di contributo alla discussione in atto sui Gac, ovvero sui Gruppi di azione costiera che prenderà avvio entro lanno sostenuti dallAsse 4 del nuovo fondo europeo per la pesca (Fep).
Le Marche all’avanguardia per la pesca: ulteriore conferma viene da Siviglia dove il prossimo 26 e 27 gennaio, al convegno organizzato dalla Commissione Europea sullo sviluppo sostenibile delle zone di pesca, è stato richiesto l’intervento dell’assessorato alla Pesca regionale quale modello positivo di riferimento per le regioni europee.
“L’esperienza delle Marche acquisita nella pesca è stata ritenuta valida dalla Commissione europea per spiegare la progettualità nel settore della pesca. Un modello di riferimento ormai molto apprezzato in Europa e la partecipazione a Siviglia rappresenta un’ulteriore conferma” osserva con soddisfazione l’assessore regionale alla Pesca, Paolo Petrini.
In presenza dei massimi esperti di tutti i Paesi europei, la Commissione Europea ha nominato a rappresentare le Regioni del Mediterraneo il dirigente della Regione Marche del servizio Pesca, Uriano Meconi.
A Siviglia, il modello marchigiano sarà di contributo alla discussione in atto sui Gac, ovvero sui Gruppi di azione costiera che prenderà avvio entro l’anno sostenuti dall’Asse 4 del nuovo fondo europeo per la pesca (Fep). Ai Gac partecipano sia enti pubblici che privati come i Comuni costieri, le organizzazioni di categoria o il mondo associativo in genere.
“Il nuovo fondo europeo per la pesca – dice Petrini - offre spunti interessanti: c’è un intero asse orientato a sostenere i Gruppi d'Azione Costiera che possono partecipare attivamente, in collaborazione con le istituzioni regionali, alla definizione di strategie. In tal modo si otterrebbe un approccio propositivo di tipo 'bottom-up' in grado di conciliare le diverse esigenze degli operatori locali con le più efficaci misure di tutela e gestione della risorsa”.
Perché, aggiunge Petrini, “la progettualità va interpretata in modo integrato e condiviso con le comunità locali, anziché racchiusa in angusti compartimenti stagni”.
Il mare, dunque, sempre più risorsa strategica. In questa direzione sono orientati i programmi della regione Marche che valorizza la cultura della pesca, la promuove quale attività economica importante soprattutto per alcune zone dove rappresenta un punto di partenza per la crescita economica. Basti citare le nuove opportunità che può offrire l’ittio turismo o il pesca turismo nell’ampliare l’offerta turistica di tutta la regione.
“L’esperienza delle Marche acquisita nella pesca è stata ritenuta valida dalla Commissione europea per spiegare la progettualità nel settore della pesca. Un modello di riferimento ormai molto apprezzato in Europa e la partecipazione a Siviglia rappresenta un’ulteriore conferma” osserva con soddisfazione l’assessore regionale alla Pesca, Paolo Petrini.
In presenza dei massimi esperti di tutti i Paesi europei, la Commissione Europea ha nominato a rappresentare le Regioni del Mediterraneo il dirigente della Regione Marche del servizio Pesca, Uriano Meconi.
A Siviglia, il modello marchigiano sarà di contributo alla discussione in atto sui Gac, ovvero sui Gruppi di azione costiera che prenderà avvio entro l’anno sostenuti dall’Asse 4 del nuovo fondo europeo per la pesca (Fep). Ai Gac partecipano sia enti pubblici che privati come i Comuni costieri, le organizzazioni di categoria o il mondo associativo in genere.
“Il nuovo fondo europeo per la pesca – dice Petrini - offre spunti interessanti: c’è un intero asse orientato a sostenere i Gruppi d'Azione Costiera che possono partecipare attivamente, in collaborazione con le istituzioni regionali, alla definizione di strategie. In tal modo si otterrebbe un approccio propositivo di tipo 'bottom-up' in grado di conciliare le diverse esigenze degli operatori locali con le più efficaci misure di tutela e gestione della risorsa”.
Perché, aggiunge Petrini, “la progettualità va interpretata in modo integrato e condiviso con le comunità locali, anziché racchiusa in angusti compartimenti stagni”.
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19/01/2007
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