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Giunta Provinciale, l'intervento di Rossi

Ascoli Piceno | In una nota il Presidente della Provicnia spiega il contenuto delle delibere, ben cinque, che accompagnano il processo di divisione dei due futuri enti locali.

di Redazione

Massimo Rossi

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del Presidente della Provincia Massimo Rossi sugli adempimenti per la divisione delle due province.

La Giunta provinciale nella seduta di ieri pomeriggio ha esaminato e discusso le Delibere riguardanti gli adempimenti relativi alla divisione delle due nuove Province.
Tali adempimenti non definiscono solo la divisone dei beni e del personale, ma si articolano in un procedura più complessa costituita da 5 distinte delibere:
1) "Delibera Quadro inerente la metodologia di lavoro, il processo partecipativo e la definizione della percentuale generale di riparto";
2)Ricognizione dello stato di consistenza del patrimonio e conseguente ripartizione ai fini degli adempimenti previsti dall'art. 3 L.147/04;
3)Ricognizione della dotazione organica del personale e conseguente ripartizione ai fini degli adempimenti dall'art.3 L.147/04;
4)"Presa d'atto delle valutazioni economico-finanziarie conseguenti all'attuazione della L.147/04; 5) "Indirizzi organizzativo -gestionali generali e disposizioni finali e transitorie".

Le delibere sono state perfezionate e portate all'attenzione degli assessori dopo che si era pervenuti nell'ottobre scorso alla condivisione dei criteri di divisione del patrimonio e, nella stessa mattinata di lunedì, alla firma della pre-intesa tra parte pubblica e rappresentanze sindacali sulla divisione del personale.
Stamani le delibere sono state trasmesse al Commissario De Feis con il quale mi incontrerò personalmente domani (21 gennaio). Se il Commissario, costantemente aggiornato sull'elaborazione degli atti in questione, sarà in grado di esprimere la sua positiva concertazione entro le 24 ore successive, giovedì 22 gennaio la Giunta Provinciale potrebbe adottare le delibere; se al contrario lo stesso Dott. De Feis avrà bisogno di più tempo per esaminare gli atti non potremo che adeguarci a tale esigenza.

Premesso ciò, non posso sorvolare sulle considerazioni e sui dati assolutamente infondati al riguardo che in questi giorni vengono diffusi nell'ambito del confronto politico. Dati secondo i quali l'impatto delle indennità contrattuali dovute ai lavoratori da trasferire e i costi conseguenti alla divisione del patrimonio sarebbero causa di futuri dissesti finanziari della nuova provincia di Ascoli Piceno.

In realtà le cose non stanno affatto così e ogni allarmismo è destituito di fondamento. Come è ampiamente illustrato nella delibera relativa alle valutazioni economico finanziarie, il bilancio relativo alla gestione corrente della nuova Provincia di Ascoli, è di circa circa 47 milioni, mentre quello della nuova Provincia di Fermo e di circa 34,6 con saldi positivi per entrambi gli Enti anche se in misura differente. La differenza tra i saldi, a seguito della divisione, non ha nulla a che vedere con le nostre delibere sul personale e sul patrimonio ma è conseguente al consolidamento di una spesa corrente, sovradimensionata rispetto alle entrate, sul territorio ascolano rispetto al Fermano, che pertanto dovrà essere oggetto di razionalizzazione.

Una razionalizzazione, stimata in circa un milione di euro, che potrà essere conseguita tra l'altro grazie al risparmio strutturale derivante dalla rinegoziazione in atto di una quota del debito dell'ente su cui gravano attualmente tassi di interesse fuori mercato.

In realtà le spese relative al trasferimento del personale impattano nei primi 12 mesi sul bilancio di Ascoli per circa 200.000 euro e su quello della nuova Provincia di Fermo per circa 160.00 euro, con oneri destinati ad essere riassorbiti nel giro di 5/7 anni, mentre l'impatto negativo sul bilancio della provincia di Ascoli derivante dalla divisione de patrimonio è di circa 77.000 euro ed è sostanzialmente conseguente alla mancata riscossione di alcuni canoni di locazione (al netto dei costi di gestione degli stessi immobili). Si tratta, pertanto di cifre sostanzialmente irrilevanti rispetto all'ammontare complessivo delle entrate correnti e quindi sostenibili e compatibili con i futuri bilanci delle due nuove realtà.

20/01/2009





        
  



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