Un pubblico attento e partecipe è intervenuto ieri al convegno “I media e la chiesa: dai gesti di papa Wojtyla alla alla parola di Ratzinger” in occasione della Festa della Stampa, organizzata dal Comune di Monteprandone in collaborazione con l’UCSI Marche, rappresentata dal presidente regionale Vincenzo Varagona, che ha avuto luogo presso il chiostro di San Giacomo della Marca e che è terminato con una cena presso il ristorante “Hosteria del Cavaliere a Centobuchi.

In tanti sono voluti intervenire per ascoltare di persona il Dott. Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della Sera, che ha messo in luce aspetti di Papa Benedetto XVI, veramente inediti e difficili da cogliere per chi non lo conosce a fondo. Tanti gli spunti di riflessione e di dibattito.

Secondo il vaticanista Ratzinger, sarà fecondo; è un papa che non conosciamo bene, benché siano passati nove mesi dalla sua elezione perché è un uomo lento, di riflessione di studio.

Non prevedeva sicuramente di diventare Papa; lui pensava di andare in pensione. È stato chiamato a questo ruolo come una sorpresa. Non si poteva pensare ad un Papa di 78 anni; negli ultimi 200 anni soltanto Giovanni XXIII era stato eletto a quest’età per cui era fuori per età, ma era fuori perché tedesco, perché curiale, perché teologo e non vengono mai fatti papi teologi perché considerati pericolosi perché hanno idee troppo precise, perché non tutti possono ritrovarsi nella loro teologia. L’ultimo papa teologo risale alla 2° metà del ‘500, San Pio V.

C’erano tanti buoni motivi perché stesse tranquillo e anche le previsioni non lo davano tra i più favoriti.

Era sicuramente il più papabile ma non il più probabile. Un immagine veritiera è che quando si affaccia dal balcone e lo vestono da Papa, non indossava una camicia ma un maglione come un semplice parroco di campagna. Così si è presentato. Non prevedeva l’elezione, non aveva quindi un programma pontificale . Ha accettato l’elezione e il programma lo va cercando. Cerca la sua strada.

Questo caso che ci è capitato di avere un Papa che riflette che cerca, dovremo considerarlo fecondo, fortunato, perché le cose migliori i Papi le hanno fatto quando non hanno seguito un programma, quando non hanno studiato da Papa.

Ratzinger, non ha cercato il papato, non aveva un programma da attuare, non apparteneva ad una schiera, ad un gruppo: abbiamo tutte le premesse perché agisca liberamente.

I papi sono fecondi quando agiscono liberamente.

Il cardinale Ratzinger, adesso Papa, proprio per le sue caratteristiche si muove con lentezza. Bisogna concedergli del tempo.

Non pensa di doversi dare un programma, neanche delle idee guida. Possiamo configurarle studiando le opere del cardinale Ratzinger, ma non possiamo cavarle da quello che ha detto da quanto è stato eletto ad oggi e non è detto che ciò che ha detto da Cardinale debba diventare il suo programma . Anzi più volte ha detto che non intende fare delle sue idee un programma papale.

Una cosa che sicuramente colpisce di Ratzinger è che pur non avendo fatto gesti straordinari, non avendo preso decisioni importanti, ha attirato su di se molta attenzione testimoniata dalle folle del mercoledì e della domenica, raddoppiate rispetto all’ultimo anno del pontificato di Giovanni Paolo II.
Papa Ratzinger non compirà molti gesti, non sarà un papa missionario; sarà un papa sobrio.

Il basso profilo che sta tenendo, è una ricchezza ha una spiegazione, una motivazione. Vuole concentrarsi sull’essenziale, vuole interrogarsi su quale sia la parola necessaria all’uomo della nostra epoca. Come fare per rilanciare il vangelo all’umanità di oggi? A questa domanda che lui non da la risposta,, ma invita tutti a riflettere , invocare lo Spirito perchè soffi nella vela della barca affinché e la porti fuori da questa secca.

Bello infine il rapporto che con il suo predecessore, un rapporto che continua anche dopo la morte di Giovanni Paolo II e che si è invertrito. Ratzinger è il papa della continuità.

Per 23 anni Ratzinger è stato al fianco di Giovanni Paolo II, al fianco del Papa missionario. Lo ha consigliato ed è stato il suo moderatore. Adesso invece è proprio il Papa che ha voluto raggiungere ogni parte della Terra per parlare alle folle, a spronarlo ad andare, ad agire.
Ratzinger, agirà nel segno dello Spirito, agirà poco ma non agirà invano…