Sei nomi per rappresentare l’intera marineria sambenedettese. Dopo molti sforzi si è riuscito a scriverli, naturalmente come candidature, al termine della nuova animata riunione di pescatori che si è svolta questa mattina nella sala consiliare del Comune. Per le “barche mezzane” sono state espresse le candidature di Salvatore Calise, Marco Castelletti e Umberto Cosignani (presidente della cooperativa “Progresso”); per le barche grandi Filippo Del Zompo, Andrea o Massimo Marchegiani, Franco Cameli (presidente della cooperativa “Pescatori”, l’altra principale cooperativa locale). Per questi ultimi due posti si attendono le conferme dei diritti interessati, assenti al momento della loro candidatura, formulata da altri. Il coordinatore provvisorio è invece Pietro Merlini, rappresentante Federpesca.

 

Le piccole imbarcazioni (si continua a parlare di incentivi per la loro rottamazione) verrebbero lasciate libere dalle decisioni prese dal nuovo organismo. Il comitato di sei persone più un presidente prenderebbe invece decisioni valide per tutti gli associati, acquisendo con questo notevole potere contrattuale nei confronti dell’esterno.

 

L’unità non è infatti solo una questione di disciplina interna alla marineria, ma anche se non soprattutto di forza contrattuale nei confronti della istituzioni: Comune, Capitaneria di Porto, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (sempre sullo sfondo un incontro con il ministro Alemanno, il sottosegretario alla pesca Paolo Scarpa Bonazza Buora e il direttore del settore pesca del ministero Attilio Tripodi), Comunità Europea, tramite i rappresentanti preposti.

 

È proprio dalla Comunità Europea che provengono i regolamenti più contestati dai pescatori locali, per quanto riguarda misura delle reti, taglie minime del pesce, caro-gasolio. E per infrazioni alle disposizioni su queste materie vengono emesse di tanto in tanto multe da Capitaneria, Guardia di Finanza, Carabinieri, che generano tensioni al porto: le misure delle reti o delle taglie minime dell’Adriatico, sostengono i pescatori, non possono essere le stesse valide per il Mare del Nord, per le diverse tipologie di pescato.

 

Unità dei pescatori giudicata quindi da molti (oggi era presente anche l’ex consigliere regionale Pino Marucci) come premessa per qualsiasi ulteriore accordo. Per esempio sui tre giorni di pesca a settimana: pare che si farà, con un giorno di recupero per le barche piccole in caso di maltempo.

 

Una prossima riunione si dovrebbe tenere sabato prossimo, presso la sede della Lega Navale in viale Marinai d’Italia davanti alla Capitaneria di Porto, per confermare candidature, verificare la loro accettazione da parte di un congruo numero di pescatori ed eventualmente eleggere un presidente. Ma se già oggi si contavano diverse defezioni rispetto alla riunione di sabato scorso (stigmatizzate dal consigliere regionale Umberto Trenta, vicepresidente della commissione bilancio), non è detto che sabato prossimo non ce ne siano ancor di più, vanificando il risultato minimo odierno.

 

Per quanto riguarda il possibile presidente di tale “tavolo di concertazione” o nuovo organismo unitario dell’intera marineria (dopo l’esperimento fallito del “Comitato Pescatori” degli scorsi anni), si è discusso oggi se debba trattarsi di qualcuno con o senza interessi nel settore, ovvero di un pescatore in pensione. In definitiva se possa andar bene Romualdo Fanesi (presente alla riunione), in pensione dopo aver dismesso la propria imbarcazione.