Tira aria di tempesta in seno alla Cna.

Le recenti vicende che si sono susseguite, in particolare in merito alla decisione di licenziare il direttore Maria Desirée Basili, sono destinate ad avere un epilogo tutt'altro che felice all'interno dell'associazione.

I fatti.

La Cna con le assemblee elettive del 2005 aveva avviato un´azione di autonomia politica delle due province, autonomia sancita dalle due assemblee di Fermo del 30 settembre e di Ascoli dell´8 ottobre. Le assemblee elettive si ripetono ogni quattro anni.

Nei quattro anni in cui la Basili è stata diretore a Cna è cresciuta in termini di associati (+25%), in termini di servizi alle imprese (è stata costituita la CNA SERVIZI SRL) in termini di addetti (quadruplicati) in termini di iniziative sindacali. Sono state acquistate tramite società di emanazione CNA le sedi di Ascoli, di Fermo e di San Benedetto Tr. E´ stata raggiunta, inoltre una situazione di solidità economica e finanziaria (da almeno due anni non venivano utilizzati scoperti di c/c, gli stipendi pagati regolarmente con bonifico bancario il 10 di ogni mese).

"Nelle due assemblee di Fermo e di Ascoli sono stata coperta di elogi (anche esagerati) dalla presidenza uscente, dagli imprenditori e dalle autorità - racconta l'interessata - Improvvisamente in 21 ottobre giorno prima dell´ultima assemblea elettiva (in cui gli organisti eletti a Fermo ed in Ascoli si sarebbe coordinati in un unico organismo per gestire la struttura economico ed organizzativa che è rimasta unita) viene convocato dal presidente uscente Algeo Marcozzi e non più rieleggibile in quanto al secondo mandato, una presidenza.

Nella notte tra il 21 ed il 22 ottobre avviene quello che per me alla luce dell´impegno profuso in questi 23 anni e dei risultati ottenuti ha ancora dell´incredibile: vengo sfiduciata e licenziata verbalmente. Il giorno dopo la presidenza uscente si ripropone all´assemblea che la elegge senza che nessuno informi i delegati che solo poche ore prima il direttore (figura che in cna è decisamente importante) era stato praticamente cacciato.

Questa informazione, inoltre, è stata tenuta quasi segreta o comunque sminuita anche nei giorni seguenti ed agli artigiani che sempre con più insistenza chiedevano e continuano a chiedere le motivazioni ottengono solo vaghe e generiche risposte.

Unica cosa che l´attuale dirigenza tiene a precisare forse per timore di querele o altro è il fatto che non ci sono ammanchi o problematiche di alcun genere di carattere finanziario. Anzi sono stata accusata di essere stata troppo oculata.

Alcuni imprenditori (in prevalenza del fermano dato di particolare interesse se si considera che io sono una sanbenedettese!) hanno cominciato a muoversi ed ad incontrasi non tanto per la mia persona ma quanto per un´esigenza di chiarezza. Inoltre, i progetti di maggiore autonomia sanciti dalle due assemblee elettive non sono stati rispettati. In questi tre mesi si è notata, oltre ad una minore visibilità della Cna in generale, un accentramento organizzativo e di iniziative presso la sede di Ascoli Piceno in contrasto anche con l´attività degli ultimi quattro anni duranti i quali l´ufficio di fermo è stato considerato sede e tutti gli effetti e qualsiasi iniziativa fatta nell´ascolano è stata duplicata nel fermano e viceversa.

Il presidente interprovinciale Sandro Coltrinari (di Amandola) che è anche presidente della Cna della provincia di Fermo staziona spesso presso la sede di Ascoli e molto meno spesso in quella di Fermo".

Nei giorni scorsi si è riunita la direzione che, da statuto, ha compiti molto importanti come dare le deleghe di firma al presidente, assumere il direttore ed i funzionari. Occasione, questa, per avere le risposte che fino ad oggi non sono arrivate.

A quanto pare, però, nemmeno in quel contesto si è riusciti ad avere chiarimenti soddisfacenti ed oramai la spaccatura appare inevitabile.