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Un’arma di nome “gioco”

San Benedetto del Tronto | Si moltiplicano i casi di suicidi dovuti a questa dipendenza, alla base la voglia di poter cambiare con una giocata la propria vita.

Gli italiani: sommersi dai numeri e dai debiti

53, un numero, una ruota, quella di Venezia, l’Italia che gioca.
 
In questi ultimi mesi la febbre del gioco d’azzardo ha fatto molte vittime, cambiare la propria la vita con una giocata, il desiderio di molti, che però in maniera incontrollata diventa patologica e porta alla morte.
 
E’ il caso delle puntate sul 53, senza precedenti nella storia del lotto (oltre 3,2 miliardi di euro), che hanno portato a galla quella che ormai è ritenuta una seria malattia, che colpisce tutti i ceti sociali.

Si stima siano 35 milioni gli italiani che scommettono regolarmente e 700.000 quelli che manifestano problemi di dipendenza. Le donne sono oltre il 50%. Gli esperti allertano da tempo su una crescita costante delle scommesse.

Negli ultimi due anni sono diversi gli atti di disperazione che, pur senza conseguenze drammatiche, hanno destato sconcerto.

20 gennaio 2005: OMICIDIO-SUICIDIO
I carabinieri indagano sul presunto omicidio-suicidio per debiti di gioco di Franco Grassi, dipendente in pensione di una compagnia assicurativa. L’uomo che risiedeva con la famiglia in provincia di Firenze, ha sparato alla moglie e al figlio prima di togliersi la vita.

12 gennaio 2005: SI GETTA IN MARE
Si uccide gettandosi in mare sugli scogli a pochi chilometri dalla sua abitazione in provincia di Massa, una casalinga di 57 anni, presunta vittima della febbre da gioco. Secondo alcuni avrebbe puntato sul 53.

14 gennaio 2005: EVITA SUICIDIO GRAZIE A CENTRO AIUTO
Ammette di aver pensato al suicidio come unica soluzione alla rovina. A dissuadere un operaio di Bolzano, la moglie che, dopo la perdita dei risparmi scommessi sul 53, lo ha convinto a chiamare la Società italiana di intervento sulle patologie compulsive. Aveva appreso del centro dalla televisione.

4 gennaio 2005: VENDE CASA
Arriva a vendersi la casa per saldare i debiti di gioco, un piccolo imprenditore di Massarosa, in provincia di Lucca.

3 dicembre 2004: GIOCO E USURA
Per giocare al lotto si impegna la casa e perde tutto. E’ accaduto a una donna di Frosinone che sul 53 aveva puntato 50 mila euro. La donna, disperata, si è rivolta a un’associazione anti-usura.

16 giugno 2004: TENTA RAPINA ALLE POSTE
Una passione mai ripagata per il gioco e un debito di 30 mila euro divenuto insostenibile, è ciò che ha spinto un operaio di 50 anni a tentare una rapina a Perugia. L’uomo aveva fatto irruzione in un ufficio postale ma era scappato dopo aver minacciato senza successo impiegato.

Alcuni casi, che sono venuti allo scoperto, nel modo più tragico, che però nascondono tante altre situazioni analoghe “silenziose” di persone, che stanno lì, lì sull’orlo del baratro con una speranza: che la prossima volta sia la volta buona, per tornare a vivere o decidere di farla finita.

23/01/2005





        
  



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