Chi sa ascoltare meglio le richieste degli italiani che non votano, di quel 15% di popolazione più interessata ai sentimenti che alla ragione, dell’Italia under 14? Per scoprirlo Legambiente ha preparato un questionario rivolto agli amministratori di tutti i capoluoghi di provincia. Qualcuno (ad esempio Milano, Taranto, Venezia) ha preferito non rispondere. Ma il quadro emerso è in ogni modo abbastanza completo: per trovare orecchie attente alle esigenze dei bambini bisogna andare nel Centro Italia (escluso Ascoli e San Benedetto Tr.); il Nord vanta qualche zona d’eccellenza; la bandiera del Sud è difesa dalla sola Caltanissetta.

In realtà il podio con la medaglia d’oro resta deserto: nessuna città ha ottenuto un punteggio sufficiente a strappare i galloni di ottimo. In cima alla classifica figura Ravenna (88,22 punti), grazie alla Consulta dei ragazzi e delle ragazze, al Museo del giocattolo autocostruito, al ludobus per portare i giochi nei quartieri, alle biblioteche specializzate. Seguono Pesaro (85,62 punti che il nostro Comitato “Città dei bambini di San Benedetto Tr.” conosce bene), con i suoi baby ciceroni che guidano le visite al museo Oliveriano e per il progetto “La città delle bambine e dei bambini” a scuola andiamo da soli; Parma (81,37 punti), con il Castello dei burattini, il ludobus Acchiappabambini e due giornali cittadini dedicati ai minorenni; Torino (80,5 punti), con il laboratorio Città sostenibile delle bambine e dei bambini e la campagna la Scuola adotta un monumento.

Otto città hanno ottenuto il giudizio “buono” (Firenze, Pistoia, Ferrara, Siena, Genova, Piacenza, Caltanissetta, Ancona). Le altre si devono accontentare della sufficienza o di un giudizio nettamente negativo. Ascoli e San Benedetto del Tronto? Isba!

Guardare alle città adottando il punto di vista dei bambini è importante: si migliorano i servizi offerti ai più giovani ma nello stesso tempo si costruiscono le premesse per un miglioramento generale della qualità della vita. Purtroppo però non tutte le città riescono a prendere con serietà e continuità
l’impegno di coinvolgere i bambini nella gestione della cosa pubblica.

A rendere più difficile il quadro complessivo è stato la recente scelta di eliminare il Premio nazionale delle città amiche delle bambine e dei bambini. Il ministero dell’Ambiente ha lasciato morire per inedia le iniziative previste per legge votata all’unanimità. L’iniziativa era arrivata a coinvolgere quasi 200 città ed era stata studiata all’estero. Da noi, non solo non è mai stata presa in considerazione. Purtroppo la precedente amministrazione (sindaco in testa), non solo non ha mai preso in considerazione il suddetto premio ma ha fatto di più: non ha voluto partecipare al convegno “Città e i Bambini” organizzato e promosso dal Comitato “Città dei bambini di San Benedetto del Tronto” con la collaborazione della direzione didattica I° circolo prof. Emilio Vita e dagli assessori provinciali Licia Canigola e Nino Capriotti.

Quest’anno, nella nostra, città si rinnoverà l’amministrazione comunale, speriamo che il nuovo sindaco e la sua giunta, saranno sensibili ai problemi delle bambine e dei bambini e avranno la bontà di sentire il comitato “Città dei bambini di San Benedetto Tr.”, per realizzare il progetto dell’area protetta (la “CITTA’ DEI BAMBINI”) nella zona della vecchia pineta del centro di San Benedetto, già giacente in Regione e nell’attesa di finanziamento.