All'incontro, promosso dall'on. Scaltritti tra il sottosegretario Bonazza Scarpa e la marineria sambenedettese, non c'era nessun rappresentante della Regione Marche, semplicemente perché nessuno ha pensato di invitare chi per legge, dopo la riforma dell'articolo quinto della Costituzione, ha numerose competenza in materia di pesca.

Ci vuol poco a capire che si tratta di un fatto di esclusiva natura politica da ricondurre ad un inizio anticipato della campagna elettorale per le elezioni provinciali, piuttosto che alla reale intenzione di risolvere i tanti problemi della locale marineria. Tant'è che da quanto apprendo dai resoconti della stampa la marineria non avrebbe avuto nessuna rassicurazione dal sottosegretario che si è limitato a rigettare tutte le responsabilità sull'Unione Europea, mentre sull'unica competenza del Governo che riguarda la dismissione delle piccole imbarcazioni ha detto chiaramente ai pescatori di pazientare dal momento che il Ministro Tremonti non concede contributi perché i soldi non ci sono.

Sul fatto che non sia stata invitata ufficialmente la Regione si potrebbe addurre la giustificazione che nonostante la riforma dell'articolo quinto della Costituzione, di fatto ancora il trasferimento di competenze non si è concretizzato. Ma è una giustificazione che non regge dal momento che la Regione sui problemi della marineria sambenedettese si è attivata con diverse iniziative.

Per tutte vale la pena citare l'incontro che l'assessore regionale alla pesca Luciano Agostini ebbe con il sottosegretario Bonazza Scarpa a Palazzo Chigi nel quale fu ribadito che la Regione metteva a disposizione un miliardo delle vecchie lire come parziale contributo per la rottamazione delle piccole barche. La mancata concessione di tale contributo è esclusiva responsabilità da parte del Governo il quale, come ha confermato lo stesso sottosegretario, non ha soldi per finanziare l'operazione.