Il giorno della memoria
| Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, ricorda il 60° anniversario dellabbattimento dei cancelli del Campo di Auschwitz
di Maria Teresa Antonelli
di Maria Teresa Antonelli
Il 27 gennaio 1945, l'Armata rossa apriva i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, dove ancora si trovavano migliaia di persone lasciate dai nazisti in fuga a morire di stenti e per le quali iniziava quel giorno un lungo difficile percorso di ritorno alla libertà, di rielaborazione dell'enorme tragedia vissuta, di ricerca delle parole possibili per provare a raccontarla.
Il 27 gennaio 1945, l'Armata rossa apriva i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, dove ancora si trovavano migliaia di persone lasciate dai nazisti in fuga a morire di stenti e per le quali iniziava quel giorno un lungo difficile percorso di ritorno alla libertà, di rielaborazione dell'enorme tragedia vissuta, di ricerca delle parole possibili per provare a raccontarla.
Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, ricorderà il 60° anniversario della "liberazione" del Campo di Auschwitz e, con una risoluzione unitaria, porgerà il tributo della memoria agli oltre quattro milioni di individui, uomini, donne e bambini, umiliati, degradati a numeri, torturati e sterminati in modo preordinato perché ebrei, Rom, omosessuali, o a causa delle proprie convinzioni politiche e religiose.
Nel commemorare l'anniversario, i rappresentanti dei cittadini dei 25 Paesi membri dell'Europa allargata, affermeranno la necessità assoluta di ricordare sempre, di non dimenticare mai, e di mobilitarsi oggi, quando l'anti-semitismo ritorna a manifestarsi in modo inquietante, in forme antiche e inedite, mentre si moltiplicano atti ed episodi di razzismo, xenofobia, islamofobia, di discriminazione in base all'origine etnica, alla nazionalità, all'orientamento sessuale.
I deputati affermeranno unitariamento il loro impegno commenta in una nota leuroparlamentare Fabrizia Panzetti della Delegazione italiana nel Gruppo Socialista al Parlamento Europeo (PSE), membro della Commissione per i diritti della donna e luguaglianza di genere - affinché l'Unione si doti di strumenti forti, efficaci per combattere questo fenomeno; per questo, il Parlamento chiederà che siano rivedute e rafforzate le direttive comunitarie di lotta alle discriminazioni, adottate nel 2000, in un processo che coinvolga istituzioni locali, regionali, nazionali, cosí come ONG e Associazioni antirazziste. Inoltre, l'Assemblea domanderà a gran voce al Consiglio di riavviare subito i negoziati per arrivare ad una definizione comune per tutta l'Unione del reato di Razzismo e Xenofobia, che l'Italia sta bloccando da due anni per la forte opposizione della Lega Nord.
Un veto che, come sottolinea la parlamentare, ci umilia e che ci auspichiamo venga tolto, anche a fronte della proposta del Commissario europeo Franco Frattini ai governi dei 25 Paesi membri di discutere una possibile messa al bando comune dei simboli nazisti in tutta l'Unione europea.
Lo scrittore Primo Levi scriveva nel suo romanzo Se questo fosse un uomo :In meno di dieci minuti tutti noi uomini validi fummo radunati in gruppo. Quello che accadde degli altri, delle donne, dei bambini, dei vecchi, noi non potemmo stabilire allora né dopo: la notte li inghiottì, puramente e semplicemente." Ma nulla sparisce completamente. Se si vuole dimenticare il passato, sopprimerlo, cancellarlo, questo persiste nellintimo di ciascuno, nei comportamenti che ne derivano e riemerge nelle istituzioni da questi prodotte. Voler ignorare il passato è il modo migliore per farlo rinascere in ciò che ha di peggiore. Il presente è carico di un passato di cui vale la pena di prendere coscienza, per rimuovere gli ostacoli che esso presenta, cogliere gli aspetti più vantaggiosi e costruire lavvenire.
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24/01/2005
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