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Negazionismo e antinegazionismo: la questione è aperta.

| ROMA - Le leggi antinegazioniste sono democratiche

di Valentina De Cosmis


Negazionismo
, in riferimento alla Shoa è il temine con cui si indicano le teorie revisioniste secondo le quali l' Olocausto sarebbe stato assai più ridotto di quanto la storiografia dominante ritenga, o addirittura non sia mai avvenuto.

 

secondo le quali l' Olocausto sarebbe stato assai più ridotto di quanto la storiografia dominante ritenga, o addirittura non sia mai avvenuto.

E negazionismo è anche quel crimine riconosciuto dallo stato italiano. Perché i negazionisti, come i razzisti e chiunque commetta discriminazioni sulla base di razza, etnia o cultura,  rischiano fino a quattro anni di carcere. Se questo sia giusto è una questione aperta: l’Italia è tanto paese antifascista quanto paese democratico. Privando qualcuno della libertà di pensiero o di parola sembra di muoversi contro la democrazia, la tanto amata libertà del Bel Paese.

Ma allora è giusto lasciare che si neghi la storia? È corretto che si ignorino tutte le testimonianze lasciateci in eredità dalla storia? Sembra che la ragione non sia da nessuna delle due parti. In quanto paese democratico, dovremmo lasciare la libertà di parola. In quanto paese antifascista e con un po’ di coscienza dovremmo punire chi nega simili atrocità.

I politici italiani, e con più precisione, gli appartenenti alla Cdl hanno però identificato
l’ antinegazionismo con il tanto temuto comunismo: sembra, infatti, che non abbiano votato la mozione per valorizzare la Shoa nelle scuole e imprimerla nella memoria dei ragazzini, in quanto vi vedevano un evidente richiamo alla resistenza partigiana.

Il presidente Napoletano ha anche puntualizzato come l’antisemitismo e l’antisionismo siano punibili in maniera equivalente.

Negare l’esistenza di un popolo ebraico, non riconoscerlo è forse persino peggiore che discriminarlo perché, quella ebraica, prima di essere una religione è una popolazione.
 

26/01/2007





        
  



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