L'On. Scaltritti ha presentato ieri alla Camera una proposta di legge per promuovere l'ittiturismo ed integrare così i redditi dei pescatori professionali, che, come noto, si trovano da qualche tempo in forte crisi. L'ittiturismo ha il principale obiettivo di promuovere l'occupazione e di migliorare
le condizioni di vita degli imprenditori ittici e delle loro famiglie.

I pescatori infatti potranno integrare il proprio reddito ospitando i clienti nei locali, appositamente allestiti, delle loro abitazioni o anche in spazi aperti per il campeggio, offrendo servizi di ristorazione e degustazione di prodotti tipici della zona, con particolare riguardo a quelli ittici. Come previsto dalle norme comunitarie e al pari di quanto avviene nel settore agricolo, si avranno contributi
per la ristrutturazione dei locali destinati all'attività di ittiturismo.

"Ho presentato questa proposta di legge, anche se, purtroppo, non sarà approvata nel corso di questa legislatura" ha dichiarato Scaltritti "perché ritengo ormai indispensabile affiancare misure integrative al reddito dei pescatori, soprattutto quelli della piccola pesca: l'ittiturismo, magari insieme al pescaturismo, può fare la differenza e dare opportunità di lavoro a tutta la famiglia dell'imprenditore
ittico.

Ritengo che già nei primi mesi della prossima legislatura la proposta possa essere presa in considerazione, anche perché si tratta di materia condivisa da tutte le forze politiche." Un accenno infine al decreto legge sull'agricoltura e la pesca in esame al Senato.

 "Ho seguito attentamente - continua il Parlamentare - l'iter del decreto, collaborando alla stesura dell'emendamento sull'IVA agevolata per la pesca: il problema maggiore, che tuttavia dovrebbe risolversi nelle prossime ore è quello della copertura finanziaria, che va assolutamente trovata fuori dal settore: non è accettabile infatti, a mio avviso, una riduzione degli stanziamenti attuali previsti
per la pesca".

Tra le altre opportunità del decreto legge, oltre alla proroga dell'entrata in vigore delle norme sulla sicurezza, si segnala anche l'emendamento volto a istituire un Fondo di assistenza per le famiglie dei pescatori, destinato ad aiutare gli eredi di ciascun deceduto in mare nella misura massima di euro 50.000; quello che ha l'obiettivo di equiparare al ritiro definitivo il naufragio delle unità da pesca avvenuto nel corso del 2005 e accertato dall'Autorità marittima; e infine quello che mira a reintrodurre il canone meramente ricognitorio per le imprese singole che richiedono concessioni demaniali ad uso pesca e acquacoltura.

"Auspico dunque una rapida approvazione del decreto legge- conclude Scaltritti -  anche perché le misure in esso contenute, darebbe certamente una boccata d'ossigeno al difficile momento che sta attraversando il settore della pesca."