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ITB contro la Bolkestein: presto raccolta firme nazionale

Carrara | FIB e SIBA contestate dai loro associati. Sabato 29 gennaio l'associazione del presidente Ricci alla Fiera Balnearia di Marina di Carrara rilancia la sua lotta, mentre le altre associazioni sono duramente attaccate dai loro associati.

I titoli a riguardo della Nazione e del Tirreno

Uno snodo cruciale. Alla Fiera Balnearia di Marina di Carrara è letteralmente "andata in onda" la dissolvenza rappresentativa di alcune categorie associative (Sib e Fiba), che si sono viste duramente contestate dai loro associati per la improvvida morbidezza, per non dire pavidità, con cui si sta lottando (e si usa un eufemismo) contro la Direttiva Bolkestein, che imporrà nel 2015 la messa all'asta, o la sua sorella gemella, l'evidenza pubblica, per quel che riguarda le concessioni demaniali.

Una frattura testimoniata doverosamente dalle cronache giornalistiche dei quotidiani toscani: "Un clima che è rimasto calmo finchè hanno parlato i professori invitati dal Sib (sindacato bagni di Confcommercio) e dal Fiba (il sindacato dei balneari che fa capo a Confesercenti), ma che poi si è scaldato quando sono intervenuti i responsabili dei due sindacati" si legge sul Tirreno del 30 gennaio. Eclatante, è il caso di dirlo, la locandina de "La Nazione": "Clamorosa protesta dei balneari contro le loro associazioni" (si allegano fotografie).

In questo contesto, Itb Italia non molla e non retrocede di un passo. Al convegno tenuto sabato 29 gennaio dall'associazione di Imprenditori Turistici Balneari, capitanata al solito dall'irriducibile presidente Giuseppe Ricci, una folta rappresentanza, giunta dalle Marche, dall'Abruzzo, dalla Toscana, dalla Liguria, dal Lazio, dalla Calabria e dalle altre regioni ha calorosamente mostrato una forza e vitalità nelle proposte che sta letteralmente tracimando anche tra gli associati Sib e Fiba, grazie all'accanito lavoro di comunicazione svolto attraverso il sito www.itbitalia.it e le pagine Facebook dell'associazione e degli associati, ciascuno trasformato in una sorta di attivista.

Una battaglia sempre più complicata, anche alla luce di alcune notizie totalmente distorte che stanno arrivando persino in queste ore. Sul Tirreno il 30 gennaio infatti leggiamo giustamente: "Bagni, niente rinnovo delle concessioni". Sul Corriere Adriatico odierno, data 31 gennaio, a pagina 24, invece: "Prorogate le concessioni dei bagnini". Una informazione, quest'ultima, del tutto infondata e che rischia di provocare ulteriori e immotivate divisioni in una categoria che proprio a Balnearia ha avuto un sussulto di determinazione.

Al convegno di Balnearia Giuseppe Ricci ha riaffermato con convinzione i tre punti fermi sui quali si sta battendo da tempo l'associazione: "L'applicazione della Direttiva significa che perderemo il lavoro dei nostri figli, che le nostre città diventeranno altro, che nessuno investirà più. Noi abbiamo tre obiettivi: l'uscita dell'Italia dalla Direttiva Bolkestein; la possibilità che venga sdemanializzata soltanto l'area dove insiste il manufatto commerciale, oramai non più connesso con la demanialità di balneazione; la possibilità di usufruire di un diritto di superficie su quell'area. Punto, e basta".

Proposte che sono state poi arricchite da interventi autorevoli di imprenditori, commercialisti e avvocati che saranno via via pubblicate su www.itbitalia.it. D'alto livello anche il confronto con i politici presenti: l'europarlamentare della Lega Nord Claudio Morganti, il quale ha dichiarato che si impegnerà per trovare il modo per far uscire il settore balneare dalla Bolkestein; gli onorevoli Amedeo Ciccanti (Udc), che ha illustrato alcuni passaggi parlamentari del passato e quelli che saranno necessari in futuro per rimuovere il problema e Luca Ridolfo Paolini della Lega Nord il quale ha chiesto agli associati una stretta comunicazione in modo da incidere sulle scelte legislative e Bruno Gabrielli, assessore al Turismo della Provincia di Ascoli Piceno, del Pdl, il quale ha manifestato la propria vicinanza all'intera categoria.

Notevole il riscontro avuto dall'Itb Italia già subito dopo il convegno e decine sono i messaggi di appoggio che si stanno registrando in queste ore on line. Una Itb Italia che al momento sta studiando una mobilitazione nazionale dell'intera categoria al fine di raccogliere un milione di firme contro la Bolkestein, cosa che sarà comunicata doverosamente nei prossimi giorni.

Tutti, perché, come ha detto il presidente dell'Itb nella sua perorazione finale, nel chiudere il convegno: "Se non saremo tanti, solidali, compatti e disposti a qualche sacrificio, resteremo solo spettatori della scomparsa di un'epoca che metterà fine alla nostra storia: non possiamo permettercelo e non possiamo permetterlo".  

31/01/2011





        
  



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