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La Coalac può e deve rimanere a produrre in Ascoli Piceno

Ascoli Piceno | La Coalac è l’ennesima ferita che si apre nel nostro territorio e conferma l'assoluta priorità del problema Lavoro nella mia agenda di impegni, dapprima in Regione ed ora come candidato sindaco.

di Valeriano Camela%

Valeriano Camela

Le attenzioni al mio progetto che in questi giorni registro da cittadini, anche di diverse idee politiche, sono la riprova che il nostro territorio non è più in grado di sostenere tali situazioni e vuole reagire o almeno provare a farlo. Per questo interverrò al Consiglio Provinciale aperto di venerdì cercando di portare il mio contributo.

Io penso che la TreValli Cooperlat debba soprassedere alla sua decisione di chiudere lo stabilimento ascolano (magari riflettendoci meglio dopo le ultimissime novità normative) oppure dando la possibilità a tutte le componenti in campo, sindacati dei lavoratori, allevatori, forze economiche, Istituzioni, ecc., di trovare con essa una soluzione alternativa alla chiusura. Varie sono infatti le soluzioni alternative praticabili: si va dalla continuità aziendale attraverso la gestione in forma cooperativa degli stessi lavoratori, alla cessione ad Aziende locali, Nazionali o Internazionali interessate.

Se è vero, come è vero, che lo stabilimento è in forte utile, perché non sfruttare l'alto valore aggiunto del latte fresco di alta qualità che qui viene raccolto e lavorato con grande professionalità? L'emendamento al Milleproroghe licenziato dal Senato prevede che chi produce mozzarella deve entro pochi mesi farlo in stabilimenti separati da quelli in cui ha luogo la produzione di altri tipi di formaggi o preparati alimentari. E' questa la carta in più da giocare sul tavolo della trattativa, la mia proposta concreta per salvare lo stabilimento Piceno.

31/01/2014





        
  



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