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Da Falconara Marittima le riflessioni su "Tsunami" per una corretta politica ambientale

| FALCONARA MARITTIMA - Questa catastrofe naturale ha gettato nella disperazione e nello sconforto migliaia di famiglie e ha sicuramente colorito di nero queste ultime ore del 2004 un anno che resterà irrimediabilmente segnato da questa tragedia

Tsunami, il maremoto che ha devastato il Sud- Est asiatico, poteva essere evitato. Centomila i morti ipotizzati( le cifre definitive si sapranno quando sarà avvenuta la ricognizione dei cadaveri e delle persone che risultano disperse). Un’ecatombe che avrebbe potuto essere quanto meno ridimensionata nelle proporzioni ormai di sapore biblico. Almeno secondo fonti statunitensi che affermano come gli effetti dell’onda anomala avrebbero potuto essere ridotti A patto naturalmente  di possedere adeguati sistemi di allarme e di allerta.

Una notizia terribile diffusasi in tempo reale anche nelle Marche ed a Falconara, città di grandi tradizioni ambientaliste, nella quale da anni l’ecologia, non è certo solo materia da apprendere nei libri, nei manuali, nelle pubblicazioni scientifiche.

Tsunami : questa catastrofe naturale  che ha gettato nella disperazione e nello sconforto migliaia di famiglie, ha sicuramente colorito di nero queste ultime ore del 2004 un anno che resterà irrimediabilmente segnato da questa tragedia e dalle conseguenze economiche ed umane che si collegano ad un disastro ecologico- ambientale di immani proporzioni come questo. Sei sono  gli Stati del Sud – Est asiatico dilaniati  dalla forza devastante di questo maremoto : l’India, lo Sri Lanka, la Thailandia,  le Maldive, l’Indonesia  e la Malaysia. Un maremoto che ha distrutto anche le coste dell’Africa Orientale. Tutte aree del mondo  in epoche diverse ed in anni passati  interessate da grandi fenomeni naturali che ne hanno compromesso o trasformato gli assetti geo- antropomorfici. Sono le statistiche a parlare in questi termini. Ciò però non giustifica affatto la superficiale archiviazione nel tempo di quanto accaduto.

 

Siamo di fronte a qualcosa di tremendo che deve far riflettere tutti. E’ proprio in questo contesto che l’azione dell’Amministrazione Comunale di Falconara  deve emergere soprattutto perché di mezzo c’è l’ambiente con tutte le problematiche  che si trascina dietro. Innanzitutto è la grande tradizione ecologista di Falconara che impone all’Amministrazione di muoversi concretamente. Non solo aiutando nei modi che saranno meglio definiti i superstiti delle popolazioni colpite dal cataclisma, ma soprattutto affrontando una serie di problemi in termini scientifici. La qualità della vita e dell’aria, l’inquinamento da idrocarburi e di derivazione industriale ed autoveicolare, sono punti fondamentali di quella coscienza  ambientale ormai propria della maggioranza dei falconaresi , una coscienza ambientale che fa sempre essere la città in prima linea ogni volta che si tratta di spendersi, di lottare per certe battaglie legate alla tutela di quel diritto inalienabile che è la salute umana.

Anche la sismicità di Falconara e dintorni pur non avendo mai fortunatamente toccato punte elevatissime , è comunque notoria. L’Amministrazione Comunale, non si è mai tirata indietro dinanzi a certi problemi, tant’è che si è dotata di un Ufficio Ambiente, dotato di apparecchiature e di attrezzature in grado di monitorare al meglio il territorio allo scopo di dare maggiore tranquillità ai cittadini sulle condizioni di vivibilità.

Un Ufficio Ambiente dotato di professionalità che hanno mostrato il loro valore nei momenti difficili  di crisi ambientali. Certo è che il maremoto che ha distrutto intere zone del Sud – Est  asiatico ed in particolare Colombo,la capitale dello Sri Lanka, ridotta a cumuli di macerie, non può passare inosservata in una realtà come quella falconarese, nota per la sensibilità ecologista che la contraddistingue.

Il maremoto abbattutosi su un’ampia parte di mondo il 26 dicembre 2004 apre nuovi scenari ambientali a livello mondiale, ci fa conoscere situazioni sulle quali la scienza si è più volte soffermata per approfondire gli studi peccando tuttavia nell’informazione  delle popolazioni più soggette al rischio di essere decimate dall’impressionante violenza di tifoni, uragani, maremoti, terremoti, fenomeni naturali  che l’uomo o almeno non tutti gli uomini hanno i mezzi  per controllare. Gli americani avevano lanciato l’allarme- tsunami, ma le popolazioni colpite non potevano raccoglierlo poiché i loro Stati di appartenenza risultano completamente sprovvisti dei sistemi di allerta necessari per un’efficace opera di prevenzione.

Tsunami avrebbe potuto abbattersi sull’Australia e sugli Stati del Pacifico,puntualmente informati del pericolo dagli Stati Uniti. Gli scienziati statunitensi, come sostenuto da uno di essi Charles Mc Creery, non possono fare prevenzione negli Stati dove si è abbattuto il maremoto del 26 dicembre, poiché le nazioni affacciate sull’Oceano Indiano non dispongono dei  supporti tecnologici, in grado di mettere in guardia le popolazioni.

Ed è proprio su questo terreno che Falconara si accinge ad aprire una porta. In primis ponendo il problema sotto l’aspetto scientifico- ambientale.  L’Amministrazione Comunale ha deciso che  in materia di politica ambientale il discorso è da ampliare al più vasto numero di interlocutori possibile nella prospettiva congiunta di dar vita ad un sistema di prevenzione dei fenomeni naturali che sia uniforme e compatto in tutto il pianeta. Si fa tanto un gran parlare di globalizzazione del mondo , ma poi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche in questa situazione infatti le differenze tra i Paesi del Nord e quelli del Sud del mondo appaiono fin troppo marcate a riprova che, parole a parte si globalizza assai poco e male Non si tratta certamente di un’operazione facile, tuttavia l’Amministrazione Comunale che ha già messo 30.000 Euro del fondo di riserva del bilancio 2004 a disposizione delle popolazioni del Sud- Est asiatico, ha deciso di fare di più.

In quest’ottica, il Sindaco Prof. Giancarlo Carletti ha pensato di promuovere conferenze, incontri – dibattito, seminari per analizzare le necessità ambientali in una prospettiva vasta in modo che ogni popolo possa essere dotato di strumentazioni d’avanguardia e di  potenzialità tecnico-scientifiche  per poter arginare certi fenomeni naturali evitandone le disastrose conseguenze e gli altissimi prezzi da pagare sotto forma di vite umane irrimediabilmente stroncate. Solo così ,dotando tutti degli stessi supporti tecnologici  , è possibile eliminare l’ancora annosa e storica divisione tra “ figli e figliastri” , causa di una tragedia immane laddove poco o nulla sarebbe accaduto se Tsunami avesse spostato la propria traiettoria su una parte del mondo nella quale scienza e tecnologia sono a livelli di sviluppo decisamente più avanzati.

La realtà delle condizioni ambientali delle terre  distrutte dal maremoto era già da qualche giorno sotto gli occhi dei falconaresi che qualche giorno prima di Natale, avevano preso confidenza con le foto e le immagini della mostra di Carlo Urbani, il medico marchigiano ucciso dalla Sars, la malattia per la quale lui stesso isolandone il virus , aveva individuato le terapie di cura. Alcune foto di Urbani relative ad alcuni paesaggi della Thailandia e del Myanmar( anche l’ex Birmania fa parte delle zone colpite dal maremoto) riproducono la realtà di foreste, di mari, di vegetazioni lungo i fiumi sconvolti da fenomeni naturali. Una prova ulteriore  di come sia sempre più evidente la necessità di riequilibrare la situazione.

In tal senso l’Amministrazione Comunale di Falconara è da sempre portavoce dell’urgenza di creare una società eco-compatibile nella quale lo sviluppo economico deve andare di pari passo con le politiche di tutela ambientale e di riassetto ecologico del territorio. E’ proprio sotto tale aspetto che l’Amministrazione falconarese si batterà . Proprio allo scopo di creare  una politica ambientale di amplissimo respiro nella quale non vi siano Stati che rimangono indietro ed altri che si muovono con due o tre marce in più.  Saranno allestiti manifestazioni, iniziative ed appuntamenti, affinché in ogni angolo del mondo scienza e tecnologia possano essere recepite in ugual misura soprattutto quando prevenire catastrofi significa salvare milioni  di vite umane. Un progetto comune  per una politica ambientale da attuare ovunque in maniera equa e solidale.

04/01/2005





        
  



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