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Via Gronchi. Un degrado senza fine

San Benedetto del Tronto | Qui il nome “riqualificazione” è difficile da spiegare ad abitanti che ancora lottano per far sì che alle loro finestre non arrivino folate di odore nauseabondo.

di Carmine Rozzi

Liquami di fogna nel seminterrato di Via Gronchi


Via Gronchi, ovvero la storia di un degrado senza fine. Qui il nome “riqualificazione” è difficile da spiegare ad abitanti che ancora lottano per far sì che alle loro finestre non arrivino folate di odore nauseabondo emesso dai liquami di fogna che ancora invadono e pervadono un mega-parcheggio sotterraneo da almeno 200 posti macchina fin’ora mai usato nei suoi trent’anni e più di storia.

Ironia della sorte, tutti gli accessi all’area sono stati sprangati con serrande, chiavistelli e porte blindate. In altri termini: si costruisce un palazzo con servizi salvo poi vietare l’uso di quest’ultimi a chi, tra l’altro, ne paga in un certo modo l’uso tramite la retta di condominio. Non ci voleva davvero molto a suo tempo per accertare dove era situato quel tombino che, per la cattiva ideazione e per la totale assenza di manutenzione, era diventato una vera e propria fogna a cielo aperto a due passi dall’ abitato. Lo scarico si trovava collocato, in direzione ovest, a stretto ridosso del numero 19 di Via Gronchi lato sud, nell'area verde ancora oggi incolta.

Lì doveva sorgere un centro servizi che forse non ci sarà mai e dove probabilmente verranno edificati nuovi alloggi. Dal tempo dell’ ideazione e della costruzione degli agglomerati il tombino era diventato il centro di raccolta per i liquami di fogna del lato sud e del lato nord delle abitazioni. Da qui le acque nere sono convogliate nella rete fognaria di raccolta generale che si trova in via Nenni. Ma siccome il pozzetto in questione era stato costruito ad un livello più basso di quella della fogna centrale, ogni volta che questa si riempie i liquami tornano indietro verso il chiusino facendolo traboccare e espandendo le acque putride nel terreno adiacente e nel parcheggio sotterraneo antistante.

Con il tempo gli scarichi in eccedenza si sono estesi a tutta la base e al seminterrato del palazzo impregnando il terreno e andando ad allagare in modo permanente l'area. In seguito alle proteste esasperate fatte di raccolta di firme e petizioni alla Procura di Ascoli Piceno alcuni mesi fa sono stati avviati i lavori per cercare di arginare il problema dell'allagamento del parcheggio che si trova sotto al palazzo lato sud di Via Gronchi. Risultato: le infiltrazioni continuavano e gli allagamenti del parcheggio e della zona pure. A questo punto interviene il Comitato di Quartiere ed il suo presidente Emidio Gabrielli in data 22 agosto insieme al Consigliere comunale Gianluca Pasqualini hanno un incontro in Comune con Loredana Emili, Assessore alle Politiche Sociali e con Mirko Trapè ed Alessandro Filiaggi i due massimi rappresentanti dell'Erap (ex Iacp).

L'allagamento del seminterrato sarebbe dovuto ad una situazione instabile di falda acquifera che sarà definitivamente sanata solo quando verrà costruito il lotto tutt'ora in progettazione Il che vuol dire attendere come minimo un anno. I due rappresentanti della comunità della zona Agraria insistono ed esigono un intervento adeguato ed immediato per fermare la fuoriuscita di liquami dal tombino. Vengono iniziati i lavori, si spendono circa diecimila euro ed il risultato non cambia. Ennesima sollevazione popolare e si scopre che i tubi che collegano il vecchio tombino con il nuovo non erano stati adeguatamente saldati.

Si procede ad una nuova riparazione che sembra aver in un qualche modo limitato la fuoriuscita degli scarichi. Ma anche questa volta l’intervento risulta essere temporaneo visto che, da una settimana a questa parte, le infiltrazioni stanno allagando di nuovo il seminterrato e le sue esalazioni impediscono a chi vive dal primo al terzo piano di affacciarsi alle finestre.

06/01/2007





        
  



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