I figli degli anziani ospiti presso la Rsa San Giuseppe di San Benedetto hanno scritto all'Assessore alle Politiche Sociali della Regione, Luca Marconi, all'Assessore alle Politiche Sociali del comune di San Benedetto, Loredana Emili e al Direttore dell'Asur Marche zona territoriale 12, Antonio Maria Novelli, esprimendo la loro preoccupazione per l'intransigenza della Ideas, la società che gestisce la struttura in convenzione con la Regione Marche , nel rifiutare un ridimensionamento della richiesta di aumento, definita "assolutamente esagerata" dai figli degli anziani, che hanno dato vita ad un comitato.

Nel contempo, si chiarisce la volontà di non opporsi all'incremento della retta alberghiera, ma all'entità della stessa, da 33 euro giornalieri a 41,25 , con un incremento del 25%, (pari a 8,25 euro giornalieri - mediamente 250 euro mensili e 3.000 euro annui), indicandone uno più ragionevole, tra il 7 e il 10%, definito "più sostenibile ed in grado di consentire alla società di gestione della RSA un adeguato recupero di costi".

Il comitato auspica il pronto intervento delle parti coinvolte, affinché la controversia possa trovare una conclusione ragionevole, sottolineando che la Regione Marche si è sempre distinta per la sensibilità verso le questioni sociali, tra le quali quella degli anziani non autosufficienti. Uno dei referenti del comitato, Claudio Di Medio, ha discusso il problema con Antonio Vito Frassanito, amministratore della Ideas, e sembra che ne sia scaturito uno spiraglio favorevole, che prende spunto dall'accordo siglato ad agosto 2010 tra tutte le RSA delle Marche, il sindacato e la regione Marche, in base al quale la quota mensile doveva rimanere invariata a 33 euro giornaliere, mentre per la restante parte (in pratica la quota sanitaria) se ne sarebbe fatta carico la Regione.

Secondo quanto riferito dal referente del comitato, dal momento in cui la regione effettivamente darà corso all'accordo, i vertici della Ideas potrebbero decidere di diminuire l'aumento. "In caso contrario, - spiega- si metterebbe in gravissima difficoltà gli anziani ospiti, percettori nella stragrande maggioranza di pensioni già adesso insufficienti, a fronteggiare gli oneri del ricovero e gli stessi familiari, che in molti casi affrontano sacrifici non indifferenti per sostenere i loro cari presso la struttura di ricovero."