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Giovane agente di polizia muore per colpa dell'ennesimo ubriaco al volante

| FORLI' - L'Asaps insiste. basta con questi killer della strada. Revoca della patente e confisca del veicolo per i recidivi. Va rivista la normativa dell'omicidio con dolo eventuale.

L’ennesima morte sulla strada, che vede ucciso un giovane di 26 anni, ripropone con tragicità la questione dei Serial Killer del volante. A Firenze, un 40enne che aveva già investito una persona nel 2002 a Rimini, anche allora in stato di ebbrezza, era rientrato in possesso della patente di guida dopo appena 30 giorni. A distanza di nemmeno 4 anni, quell’uomo si è messo al volante sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e alcoliche. Un connubio che si è rivelato mortale per l’innocente che si è trovato sulla sua strada, il giovane agente di polizia, Sergio Romeo, 26 anni, in servizio all’8° Reparto Mobile.

Non c’entra niente però la professione del povero giovane: sulla rotta di questo assassino della strada c’eravamo tutti noi.

Le forze di polizia, del resto, hanno le armi spuntate per prevenire episodi come questo: anche chi viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza, sia questa alcolica che da sostanze stupefacenti, rischia di restare senza patente per qualche giorno.

La misura della confisca del veicolo, che noi auspicavamo, è stata respinta in via di approvazione: i nostri governanti hanno recentemente perso ancora l’occasione di rendere più sicura la strada di tutti.

Ora l’uccisore di turno si trova piantonato in ospedale, dove un coraggioso magistrato ha disposto il suo arresto, ma entro poche ore tornerà libero e non appena guarito, sappiamo che sarà così, potrà riprendere la patente e mettersi di nuovo alla guida, libero di uccidere ancora.

Questo non possiamo più permettercelo, soprattutto in un momento in cui sulla strada si fanno i miracoli per limitare le perdite di una guerra quasi senza speranza, dove i pirati sembrano sempre avere la meglio.

È necessario rivedere in chiave restrittiva l’istituto dell’omicidio colposo, prevedendo fattispecie in cui il dolo eventuale sia più semplice da dimostrare: chi decide di drogarsi o di ubriacarsi sapendo che tornerà a casa guidando, sa benissimo i rischi che corre e che soprattutto fa correre agli altri, che di droga e alcol non hanno mai visto l’ombra.

È necessario rivedere in chiave restrittiva gli articoli 186 e 187 del codice della strada, prevedendo sanzioni più pesanti e soprattutto prevedendo la confisca del veicolo e la revoca definitiva della patente ai recidivi: possibile che possano ancora circolare persone che hanno subito 5 e più ritiri di patente per guida in stato di ebbrezza? Possibile che malati cronici della bottiglia, dello spinello, dell’eroina e della cocaina siano puntualmente dietro un volante?

È necessario rimettere in strada quante più pattuglie possibile, dotate di etilometro e di precursori per le sostanze stupefacenti, portando la quantità e la qualità dei controlli su strada ai numeri che servono per renderle più sicure. Nella sola Spagna sono stati fatti più controlli nel periodo natalizio che in Italia tutto l’anno. In Francia oltre 8milioni di controlli nell’arco di un anno, mentre nel nostro paese ne facciamo appena 200mila.

Solo in questo modo potremo dire di aver fatto tutto il possibile. Oggi no.

07/01/2006





        
  



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