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"Errori e irregolarità: chi non voleva far chiarezza sul voto comunale?"

Ascoli Piceno | "Tanto tuonò, che piovve! Finalmente è stato accertato quello che il centrosinistra aveva denunciato nel suo ricorso al TAR Marche".

di Emidio Catalucci e Pietro Cordoni*

Durante lo scrutinio del voto amministrativo del giugno scorso  sono stati commessi gravi errori, irregolarità, inesattezze  e attribuzioni di voti sbagliati che hanno penalizzato il centrosinistra e il suo candidato Giorgio Rocchi.

Il nuovo scrutinio avvenuto ieri in Prefettura su ordinanza del TAR Marche, ha dimostrato questo semplice ed inoppugnabile dato politico. E conferma, con tutta la sua forza e validità, la fondatezza del nostro procedimento giuridico  volto a ristabilire trasparenza , giustizia e legalità nell’interesse di tutta la città, per legittimare chi ha vinto e garantire chi ha perso, cancellando tutti i dubbi  e i misteri. Chi vuole far chiarezza concretamente e non a parole,  non può essere accusato di atteggiamento rancoroso e vendicativo, di un gesto capriccioso, come qualcuno infantilmente vuole fare credere. Era necessario  e dovuto il nostro ricorso. Non farlo sarebbe stato imperdonabile. 

Chi non vuole che venga fatta chiarezza su un fatto di estrema gravità come quello avvenuto ad Ascoli durante lo spoglio delle schede  elettorali? Quello dell’ordinanza del TAR, che dispone del riconteggio di tre seggi, è un fatto che, per la sua eccezionalità, si conta sulle dita di una mano in tutta Italia e non ha precedenti nella storia della città.

Il dato politico uscito ieri dalla Prefettura è estremamente chiaro. Piero Celani, in soli tre seggi, perde più del 50 % dei voti che gli hanno permesso di vincere al primo turno. Il suo margine di vittoria si riduce della metà in soli due seggi scrutinati di nuovo. Piero Celani perde voti mentre Giorgio Rocchi ne guadagna. E questo in soli due seggi. E negli altri 49? Il voto individuale espresso solo per il candidato sindaco vede confermare Giorgio Rocchi con 300 voti in più rispetto a Piero Celani (sindaco uscente). Il centro destra non ha recuperato voti come credeva e vedrà cambiare anche l’assetto interno.

Adesso valuteremo con serenità ed estrema fiducia tutte le decisioni che saranno prese il 9 febbraio dal TAR Marche, per il bene e nell’interesse di tutta la città e nel rispetto della democrazia e della legalità.

Ma vogliamo sottolineare lo stridente contrasto e il nervosismo che serpeggia nel centro destra ascolano. Il sindaco Celani, mentre a parole si erge a paladino della trasparenza, nei fatti persegue una linea giuridica davanti al TAR, condotta e riconfermata ieri dal suo Avv. Pati, di totale chiusura chiedendo l’inammissibilità del ricorso nel tentativo di bloccare l’iter del nuovo conteggio dei seggi. Se voleva far chiarezza, convinto di aver vinto a mani basse, perché temeva questo nuovo conteggio e perché non ha dato ascolto al Sen. Ciccanti dell’UDC che chiedeva (ma che non ha mai prodotto nessun atto conseguente) la riapertura di tutti i 52 seggi di Ascoli?  Anche i rapporti e gli equilibri interni al centro destra potranno cambiare di fronte al nuovo conteggio, con l’aumento dei voti a AN e il voto disgiunto dell’UDC. La presenza massiccia, costante e nervosa, in Prefettura, di tutta la giunta al gran completo, con le facce visibilmente tese, lunghe e sbiancate dimostrano come le nostre denunce avessero fondamento e come si abbia ragione a credere in sicuri sviluppi e clamorose novità.  
 
*Capogruppo Consiliare e Segretario                                                                            

08/01/2005





        
  



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