Via Fileni. Un anno e mezzo di attesa per una riparazione di poche ore
San Benedetto del Tronto | Due incudini percosse giorno e notte da altrettanti poderosi martelli di ferro ad intervalli di dieci minuti luno dallaltro. E il rumore che, da circa un anno e mezzo a questa parte, sono costretti a sopportare....
di Carmine Rozzi
Tutti hanno fissato l’ultimo del mese come termine ultimo alla loro pazienza. Immaginate due incudini percosse giorno e notte da altrettanti poderosi martelli di ferro ad intervalli di dieci minuti l’uno dall’altro. E’ il rumore che, da circa un anno e mezzo a questa parte, sono costretti a sopportare gli abitanti di Via Fileni, la strada a doppio senso che s’inerpica per la salita al Paese Alto.
I ceppi d’acciaio in questione, sono costituiti da una dozzina di tombini per la raccolta delle acque fognarie, dal diametro di circa settanta centimetri l’uno posti nel bel mezzo del percorso stradale ad una distanza intermedia di un paio di metri sui quali, ad intervalli regolari, transitano gli automezzi. Ogni volta che una ruota percorre il coperchio di uno di queste caditoie la pressione esercitata fa sprigionare quel rumore sordo e metallico che sta togliendo il sonno a circa sessanta famiglie dislocate sui due lati della via per una lunghezza di centocinquanta metri. Tutto inizia nel 2005 quando si ristrutturano la rete dei sottoservizi.
Finiti i lavori dopo poco iniziano i primi cigolii che, da flebili e quasi impercettibili, diventano con il tempo sempre più rumorosi ed assordanti tali da diventare insopportabili. Il continuo sbattere dei coperchi sui supporti metallici, oltre a propagarsi per via etere, dà anche vita all’effetto “rotaie” incanalandosi per i tubi di scarico su per i servizi igienici delle abitazioni per arrivare fin dentro i lavandini. Nella popolosa e popolare strada ci sono parecchie famiglie con bambini in tenera età che, impauriti, si svegliano di soprassalto in piena notte e iniziano a piangere disperatamente non sapendosi spiegare l’origine del frastuono.
Così come non riesce a riposare adeguatamente la maggior parte di coloro che si alza di buon’ora per andare al lavoro. Tra questi il signor Cosimo Fontana, abitante al numero 65, che lo scorso anno in ben quattro occasioni ha fatto presente il problema al vigile urbano di turno così come, lo ha fatto un paio di volte la signora Maria Cristina Falaschetti residente al numero 78. Ogni volta, lo stesso agente della Polizia Municipale, ha badato a spedire altrettanti fax all’Ufficio del Comune competente in materia. Dall’ultimo avviso inoltrato a metà novembre, non è successo niente. I primi cinque appelli sembrano essere caduti nel vuoto .
“E’ mai possibile che per ottenere qualcosa che ci spetta di diritto si debba sempre ricorrere a proteste, raccolta di firme o blocco del traffico? “ si chiedono i signori Carlo Silvestri e Settimia Focaracci con indirizzo al numero civico 71 facendo capire che le minacce potrebbero diventare presto realtà se non è ascoltata la loro protesta e quella dei vicini. La situazione sembra ancora più assurda se, come sembra, alla base del fastidioso martellamento ci sia la semplice mancanza di guaine da gomma a far da cuscinetto tra coperchi e basamenti dei tombini.
Ad irritare maggiormente il gruppo di cittadini di Via Fileni è l’assoluta mancanza di reazione sia da parte del Comune che della Multiservizi o chi per lei. Il signor Emidio De Angelis, dal suo portone col numero 59 commenta con astio “Evidentemente siamo troppo educati limitandoci a fare presente il fatto solo verbalmente”. Un paio di blocchi più in là, le signore Maria Lucia Pavoni e Zefferina Lucani con dimora al 61 ed al 77 commentano decise: “Se è un esposto che desiderano saranno serviti a dovere”.
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09/01/2007
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