Buone notizie per il comparto turistico: le tanto contestate missioni dell'amministrazione al fianco della Regione Marche, "che ci ha riservato una particolare attenzione in tutte le tappe della promozione" fanno intravedere "risultati tangibili". Se "i detrattori diranno che li avremmo segnati comunque" i numeri parlano chiaro: i sei contratti stipulati dai tour operator nel 2013 hanno assicurato 20.000 presenze; i 20 contratti portati a casa durante la missione ad Amsterdam promettono di quadruplicare il numero di visitatori olandesi che hanno fatto registrare 200.000 arrivi nel nostro territorio regionale, durante l'anno appena concluso.

Il turista olandese non va pazzo per le spiagge affollate, ma preferisce gli scenari naturali incontaminati, nel verde (la fama delle Marche è dovuta a un reality girato in un paesino dell'anconetano, che gli ospiti hanno chiesto di poter ripetere nel Piceno); viaggia in auto perché pur potendosi permettere in media tre vacanza l'anno è un attento risparmiatore; ama il cibo italiano tanto che ai nostri delegati ad Amsterdam è stata offerta la possibilità di portare nella prossima sortita i prodotti tipici dell'enogastronomia che saranno esposti nei negozi in corner italiani; predilige l'arte e la cultura alla movida.

E considerando che la bolla turistica toscana viene data per esaurita dagli esperti, la nuova frontiera è proprio quella marchigiana e tutti sono concordi nel trarre il maggiore beneficio possibile da questa opportunità storica. Sperando che le grane di tutti i giorni e le polemiche che tengono il sindaco sul filo del rasoio non finiscano per far perdere di vista la cura dell'immagine della città, fatta di manutenzione, infrastrutture e un cartellone di eventi e iniziative di spessore, di cui solo l'amministrazione può curarsi.

E le faide interne non mancano di far sentire la loro acida presenza nel sabato del primo cittadino. Dopo l'annuncio dell'uscita dal PD di Loredana Emili e Sergio Pezzuoli, fondatori di un gruppo consiliare misto, ecco che la commissione stadio diventa la patata bollente del week end.

Se gli imprenditori che hanno svolto i lavori di messa in sicurezza dello stadio hanno accusato il comune di arricchimento indebito perché gli addebitano il pagamento delle spese, Gaspari ricusa le accuse e le rimanda al mittente in quanto l'ente da lui presieduto non è il committente dei lavori e quindi non tacciabile di inadempienza. Gli incarti ufficiali contengono i veleni seguiti allo scioglimento della commissione, e al quadro già piuttosto avariato il sindaco aggiunge una pesante considerazione: "il presidente Pierluigi Tassotti non ha saputo svolgere il suo lavoro in linea con gli obiettivi della commissione e ha cercato di far valere gli interessi di uno degli imprenditori, suo cognato, in pieno conflitto di interessi".

Nell'era digitale è importante essere sul web e nei social network e la promozione rivolta ai flussi esteri non può non farci i conti, ma la perla dell'adriatico sognata dallo straniero non deve rischiare di offuscare il suo appeal turistico distratta da querelle tipiche, si, ma poco attraenti fuori dai confini del Tronto.