Noi socialisti riteniamo e non da oggi che la qualità della vita dipenda molto dalle risposte che siamo capaci di dare in materia di sanità ad una serie di domande sempre più articolate che vengono dalle nostre popolazioni.

Questa “domanda di sanità” va aggiornata alla diversa situazione del nostro territorio. L’offerta di servizi va quindi tarata ad esigenze che sono mutate e cresciute specialmente a San Benedetto e nel suo hinterland.
Per capire la situazione basterebbe citare il dato delle presenze turistiche del 2006 che nel territorio che va da Pedaso a Martinsicuro sono state di 4,5 milioni di persone nell’arco dell’intera estate.

A questo dato va aggiunto anche quello che si riferisce alla specificità del territorio: la presenza dell’autostrada, della nazionale adriatica, del porto e della linea ferroviaria rendono il nostro interland più esposto alle necessità di un servizio sanitario efficiente.

A questo mutato assetto del territorio, a nostro avviso non ha corrisposto un adeguamento degli standards qualitativi dell’offerta sanitaria, né un suo potenziamento strutturale.
San Benedetto ha una struttura ospedaliera invecchiata e dotata di attrezzature diagnostiche ormai superate e in qualche caso addirittura obsolete.

Per ciò che riguarda il personale va detto che il costo di San Benedetto incide solo per il 29% del totale mentre la media delle altre usl regionali e del 38%.
Questo dato da solo evince la sottoutilizzazione della struttura rivierasca, che ha potuto operare efficientemente solo per la professionalità della classe medica e degli altri operatori del settore.
Riteniamo che vadano risolti subito problemi strutturali come ad esempio l’ingresso posto direttamente dal pronto soccorso, e vadano chiarite alcune scelte non fatte con riferimento specifico alla realizzazione del reparto di neuropatologia.

Riteniamo inoltre che sia arrivato il momento di pensare ad un reparto di geriatria capace di operare senza dover ricorrere a costose convenzioni con strutture esterne.
Questo per dire che riteniamo che tutte forze politiche debbano impegnarsi ad una riqualificazione della struttura e delle qualità delle prestazioni che essa è in grado di offrire piuttosto che pensare a megastrutture poste al centro della vallata che rischierebbero di essere costosissimi doppioni delle realtà già esistenti.

L’ospedale DI San Benedetto che pure ha avuto delle peculiarità essendo stato il primo delle Marche già dal 92 a dotare le ambulanze di personale medico, l’unico a fare già dal 2000 il soccorso in mare, l’unico ad avere il personale di PS in comune con il servizio del 118 e il primo ospedale non provinciale a espiantare gli organi per la dotazione, rischi di rimanere al palo senza un grande sforzo di potenziamento e riqualificazione.

I socialisti ritengono che sia arrivato il momento di ripensare l’intera sanità nel territorio nella consapevolezza che la crescita possa anche per la qualità dei servizi che siamo capaci di offrire ai nostri territori e auspicano un impegno più assiduo delle forze politiche tutte.

Solo un grande sforzo comune che vada oltre alle semplici logiche di partito e di schieramento può metterci nella condizione di soddisfare le esigenze delle nostre popolazioni che sono spesso anzi spessissimo più avanti delle nostre capacità di dare risposte efficienti.
Noi socialisti siamo pronti a fare la nostra parte.

*Portavoce RnP