O l’Amministrazione comunale recede dalla decisione di togliere le essenze arboree dallo spartitraffico di Viale De Gasperi, (che invece andrebbe subito pulito da cartacce ed escrementi) oppure proporre una raccolta di firme per scongiurare che questi amministratori – paladini (solo a parole) del verde e dell’ambiente, vandalizzino una storica , popolata e abbastanza esasperata via della Città.

La scelta scriteriata del 2000 di una pista ciclabile fine a sé stessa evidentemente (a volte ritornano) non ha insegnato nulla. Esistono due commissioni consiliari per discutere di lavori pubblici, ambiente e viabilità, ma vengono sistematicamente disattese e non convocate su questo argomento.

Eppure in risposta ad una mia interrogazione del Novembre scorso, sui ritardi dei lavori nel tratto est di viale De Gasperi, l’Assessore competente garantì un rapido iter per la partenza dei lavori. Ora si sono inventati il taglio dei lecci e altre piante, per una corsia preferenziale per bus che ha la stessa concezione che aveva la vecchia pista ciclabile – ovvero: avulsa da qualsiasi contesto.

Mentre queste iniziative vanno valutate in un discoso di viabilità che interessi tuttta la città e magari anche i comuni limitrofi.

Cosa deve pensare un cittadino di fronte ad una proposta di contribuire all’acquisto di un pezzo di foresta ammazzonica quando contestualmente dallo stesso proponente si vede togliere l’alberello sotto casa? Più che verdi mi sembrano un po’ al verde... di idee.

*Capogruppo consiliare AN