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Scoperte stamperie di valori bollati e banconote contraffatte: 106 persone denunciate

Ascoli Piceno | Sono due le stamperie illecite scoperte dalla guardia di finanza ascolana. Ben 106 le persone denunciate di cui 9 in arresto. Sequestrate tra Marche, Abruzzo, Lazio, Campania e Calabria circa 17 mila marche da bollo e banconote contraffatte.

La merce sequestrata

L'indagine di polizia giudiziaria, delegata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, è stata conclusa ieri dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Ascoli Piceno ed ha interessato le regioni delle Marche, del Lazio, della Campania, dell'Abruzzo e della Calabria. Le attività, partite da Ascoli Piceno nel mese di ottobre del 2007, hanno avuto origine dall'acquisizione, da parte dei militari della predetta Compagnia, di elementi attestanti la potenziale esistenza di una capillare e radicata organizzazione criminale, dedita alla materiale contraffazione e successiva commercializzazione di valori bollati ed ha portato alla scoperta di due stamperie clandestine, una a Villa Literno (CE) e l'altra a Poggio San Marcello (AN).

Le indagini, supportate anche dalle "attività tecniche", hanno consentito di ricostruire passo passo l'articolato sistema impiantato dai vari soggetti coinvolti nelle attività illecite, un sistema del quale sono stati individuati anche i diversi livelli di responsabilità, caratterizzati da "passaggi" e "tappe" di una filiera, creata "ad hoc" con l'esclusiva finalità della spendita dei prodotti contraffatti. La fase iniziale del disegno criminoso consisteva nel reperimento, presso svariati tabaccai, di enormi quantitativi di marche da bollo di piccolissimo taglio - in genere di quello da 0,03 euro - al quale seguiva lo stadio più "professionale" del progetto criminoso, l'alterazione, appunto, degli stessi valori bollati, attuata mediante un vero e proprio "lavaggio", utilizzando particolari solventi - ovvero, in altri casi, con diversi artifizi - delle sue componenti essenziali (importo, data ed ora di emissione), le quali, quindi, venivano poi riprodotte mediante specifiche apparecchiature informatiche.

Il valore originario delle marche da bollo da 0,03 centesimi assumeva quindi un'entità differente, generalmente quella più consistente da 14,62 euro, determinando, quindi, il guadagno, per ogni singola marca, di ben 14,59 euro. La riprova di tali espediente è stata acquisita direttamente dalle Fiamme Gialle di Ascoli Piceno attraverso l'analisi di diverse marche da bollo da 14,62 euro apposte sui vari atti presentati per la registrazione agli Uffici Finanziari, risultate invero originariamente emesse per il valore diverso di 0,03 euro; da qui, quindi, l'avvio delle più penetranti indagini che hanno portato alla scoperta dell'ingente frode.

Dai riscontri effettuati - resi agevoli anche grazie alle potenzialità del software messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate sul proprio sito internet (indirizzo: www.agenziaentrate.it/servizi/valoribollati/index.htm) - è stato possibile rilevare le singole tabaccherie che avevano materialmente provveduto a stampare i suddetti valori bollati.

A seguito delle numerose perquisizioni - una cinquantina circa, effettuate ad Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Porto Sant'Elpidio, Torre San Patrizio, Montegranaro, Loreto, Senigallia, Serrà de' Conti, Poggio San Marcello, Tortoreto, Valle Castellana, Napoli, Casoria (NA), Melito (NA), Catanzaro, Botricello (CZ), San Felice a Cancello (CE), Villa Literno (CE), Teverola (CE) e Roma - è emerso che i titolari delle medesime rivendite avevano in più occasioni venduto grosse quantità di marche da bollo a svariati personaggi - operanti, in particolare, nei comprensori di Ancona e di Fermo - i quali, dopo l'approvvigionamento, avevano sottoposto le stesse ad alterazione consistente, come detto, nella cancellazione e successiva riproduzione delle loro componenti essenziali. Tali soggetti avevano poi messo in circolazione i suddetti valori bollati contraffatti, vendendoli prevalentemente ai titolari di svariate tabaccherie, non solo in tutta la regione Marche, provincia di Ascoli Piceno compresa, ma attuando anche intensi scambi con quello che può essere definito il "fulcro campano" dell'organizzazione criminale, rappresentato da soggetti operanti nel casertano, Napoli e relativa provincia.

Costoro operavano con carattere di sistematicità, dando vita ad un meccanismo assolutamente efficiente e funzionale, basato essenzialmente sulla ricezione dell'ordinativo da parte del cliente (con specificazione del numero di pezzi da fabbricare, della data da apporre nonché della tipologia di marca da bollo da realizzare), sulla materiale realizzazione di quanto richiesto e successiva cessione, in cambio del corrispettivo preliminarmente pattuito.

Tale organizzazione, a partire da questo "vertice" operante in Campania, contemplava poi ramificazioni capillari sia all'interno della medesima regione che in altre parti d'Italia, quali la Calabria, il Lazio e l'Abruzzo. Le indagini hanno quindi determinato l'emersione di un fenomeno gravissimo ed assolutamente preoccupante, dalle proporzioni e dimensioni ben più ampie di quanto, in prima battuta, si poteva ipotizzare, la cui vastità ha interessato anche i molteplici ambiti di utilizzo dei valori bollati.

Nel corso delle attività sono stati effettuati numerosi e rilevanti sequestri di valori bollati contraffatti da parte della Compagnia di Ascoli Piceno che, per esigenze investigative, si è avvalsa anche della collaborazione dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Roma, Ancona, Caserta, Napoli, Catanzaro e Teramo.

Una volta individuata in modo capillare l'organizzazione, con tutte le sue numerosissime ramificazioni e ricostruito il quadro d'insieme degli elementi di prova necessari per riconoscere, in capo ad ogni persona coinvolta negli illeciti, il proprio ruolo attivo e connesse responsabilità, il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno - dr. Ettore Picardi - ha ritenuto imprescindibile richiedere al competente Giudice per le Indagini Preliminari - dr.ssa Annalisa Gianfelice - l'adozione di misure cautelari personali nei confronti dei "protagonisti" del sodalizio in argomento - al fine, tra l'altro, di impedire che l'attività criminosa potesse estendersi in altri ulteriori ambiti - in quanto ognuno, quantunque con ruolo diverso, aveva contribuito, senza soluzione di continuità, alla circolazione dei valori bollati contraffatti.

L'epilogo delle indagini ha avuto luogo in data 11 febbraio 2009 attraverso l'esecuzione contestuale, nelle diverse regioni del territorio nazionale, dei provvedimenti restrittivi emessi dal citato G.I.P. che, nello specifico, hanno riguardato:

- nr. 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere;
- nr. 1 ordinanza di arresti domiciliari;
- nr. 12 obblighi di dimora.

Nel complesso, 106 persone sono state deferite alla competente Autorità Giudiziaria per le violazioni previste dagli articoli 459 "Falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati", 453 "Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate", 455 "Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate" e art. 464 "Uso di valori di bollo contraffatti o alterati" del Codice Penale.

Le perquisizioni effettuate nel contesto hanno determinato peraltro la scoperta di due stamperie clandestine, una a Villa Literno (CE), al cui interno sono stati rinvenuti personal computer, solventi, stampanti, spray fissanti e circa 10.000 marche da bollo, tra originali e contraffatte e l'altra a Poggio San Marcello (AN), al cui interno sono stati rinvenuti personal computer, stampanti, banconote false già stampate per un valore corrispondente ad euro 50.000, pronte per la commercializzazione ed altre, n. 635, in fase di stampa.

Complessivamente, l'operazione "Clean up" ha consentito il sequestro di:

- nr. 16.000 marche da bollo contraffatte;
- nr. 100 banconote false da 500 euro;
- euro 7.200 in contanti;
- nr. 900 assegni/cambiali per un importo di circa 710.000 euro;
- nr. 635 fogli per la stampa di banconote;
- nr. 4 stampi utilizzati per la cancellazione delle marche da bollo;
- nr. 4 personal computer;
- nr. 8 stampanti e 5 timbri ;
- nr. 3 diamanti;
- nr. 2 telefoni cellulari.

13/02/2009





        
  



5+2=
La merce sequestrata
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