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Monsampolo, come Urbania e Ferenillo

Monsampolo del Tronto | Cinque mummie perfettamente conservate e risalenti forse ai secoli XVI-XVII poste all’attenzione di scienziati e archeologi. Monsampolo diviene un esempio spettacolare ed unico, forse risolutivo per il turismo nella Vallata del Tronto.

di Giuseppina Pica

Le mummie di Monsampolo

Il comune di Monsampolo, congiuntamente alla Parrocchia Maria SS. Assunta, presenterà la prossima settimana alla regione un progetto di valorizzazione dei reperti archeologici rinvenuti. Il progetto prevede lo studio scientifico delle mummie e delle vesti, interventi di conservazione delle stesse, l'allestimento di una mostra permanente delle mummie, degli abiti e degli altri manufatti, oltre alla promozione di convegni e percorsi turistico-didattici.

Nell'estate 2003, nel corso dei lavori di restauro strutturale e architettonico della Chiesa di Maria SS. Assunta di Monsampolo del Tronto, furono portati alla luce oltre venti corpi umani mummificati, una scoperta di grande importanza, per il numero di resti, lo stato di conservazione e per la presenza di numerosi manufatti.

Nei sopralluoghi successivi, effettuati nella primavera del 2007 a cura del personale del laboratorio di Archeo-Antropologia Molecolare dell'Università di Camerino, furono presi in esame sei dei venti corpi. Dallo studio emerse che si tratterebbe di resti conservati per un processo naturale di mummificazione, presumibilmente dovuto al terreno argilloso in cui erano stati ubicati; fatta eccezione per uno dei corpi, sicuramente oggetto di una mummificazione antropogeica (mummificazione artificiale), ottenuta attraverso un procedimento chirurgico di eviscerazione, non inconsueto nelle classi sociali nobili.

La scoperta inaspettata ed eccezionale, è avvenuta dopo un esame preliminare delle vesti, compiuto da studiosi della storia del costume, che ha messo in evidenza, oltre alla varietà delle fogge riconducibili ad un ceto popolare del Piceno, lo straordinario stato di conservazione delle fibre tessili.

E non solo gli abiti, oltre agli oggetti devozionali di importante rilievo storico-artistico, presentano scorporati frammenti di ricami e stampe su stoffa, oltre bottoni e lacci ancora perfettamente intrecciati al tessuto. Abbigliamenti e fogge prodotti con metodi a noi non noti, che danno indicazioni sugli usi e sui costumi cinquecenteschi, e che porteranno sicuramente ad una nuova scrittura della storia del tessuto.

La scoperta ha suscitato l'interesse dei maggiori specialisti del settore, di cui il Comune di Monsampolo si è avvalso per la realizzazione del progetto.

Un comitato di esperti, costituito dal prof. Franco Rollo (Ordinario di Antropologia all'Università di Camerino, docente di mummiologia presso il Corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e restauro dei Beni Culturali di Ascoli Piceno),dalla dott. Ssa Thessy Schoenholzer Nichols (Docente del Polimoda di Firenze, Fashion Institute of Tecnology, Universyty of New York, Malta Center for Restoration), dalla dott.ssa Benedetta Montevecchi (Ispettrice della Soprintendenza per il Patrimonio storico Artistico ed Etnoantropologico delle Marche), dott.ssa Nora Lucentini (Ispettrice della Soprintendenza Archeologica delle Marche) e dalla dott.ssa Mara Miritello (Archeologa).

I pareri degli specialisti hanno unanimemente sottolineato l'eccezionale importanza storico-scientifica del ritrovamento, non inferiore a quello di Urbania e Ferenillo.Un "tesoro" nascosto, che necessita  di essere valorizzato a beneficio di tutti, soprattutto in previsione del progetto "Antica Salaria", promosso dal Vicepresidente e Assessore al Turismo Luciano Agostini, unico per ora insieme alla Fondazione Carisap ad aver risposto alle richieste d'aiuto del Comune e della Parrocchia di Monsampolo.

L'investimento sul territorio passa senz'altro dalla cultura. Investire nella cultura non serve solo per favorire lo sviluppo economico: insostituibili restano gli obiettivi di tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e culturale; di trasmissione, di rafforzamento dell'identità collettiva; di diffusione di saperi e valori.

14/02/2008





        
  



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