Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Sicurezza, un diritto del cittadino

Cossignano | Si è svolto venerdì il convegno sulla sicurezza. Tra i relatori ospiti illustri, forze dell'ordine e una grande partecipazione da parte del pubblico che si è dimostrato attento e curioso.

Un momento del convegno

Non solo controllo e repressione ma interventi coordinati che attengono alla sfera della prevenzione e della coesione sociale. Sono questi i concetti cardine che sono stati alla base dell'incontro pubblico "Cittadini e Sicurezza - Azioni di prevenzione contro furti e truffe" svoltosi a Cossignano venerdì scorso nella Sala delle Culture. Sono intervenuti a dare compiuta concretezza all'iniziativa, con il prestigio del loro incarico, la dott.ssa Anna Gargiulo, dirigente dell'area "Ordine e Sicurezza Pubblica" della Prefettura di Ascoli Piceno, il capitano Giancarlo Vaccarini, comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto; il maresciallo Domenico Princigalli, comandante della Stazione dei Carabinieri di Ripatransone, il sindaco Paolo D'Erasmo di Ripatransone ed il sindaco di casa Roberto De Angelis. Presenti, tra gli altri, il generale Tito Baldo Honorati, ispettore regionale dell'Associazione Carabinieri Nazionale, i sindaci Achille Castelli di Montefiore e Guido Mastrosani di Montalto delle Marche, l'assessore provinciale Ubaldo Maroni, il maresciallo Antonio Crafa, comandante della Stazione Carabinieri di Montalto Marche, il Tenente Tiziana Pieramici della Polizia Municipale locale, una importante delegazione delle associazioni locali dell'ANC ed un pubblico sempre attento e numeroso.

Dagli interventi è emerso come in questi anni la nozione di sicurezza si è progressivamente ampliata, assumendo contorni e contenuti di più larga e articolata portata. Secondo una visione condivisa, il nuovo concetto di sicurezza non si riduce solo a perseguire fatti penalmente rilevanti, ma si allarga a comprendere manifestazioni di vario genere che, comunque, incidono, direttamente o indirettamente, sulla tranquillità sociale e sulla percezione stessa della sicurezza. Rispetto a tale contesto, appare evidente l'importanza dell'attività di prevenzione nelle sue varie forme ed espressioni, prevenzione che non può essere considerata compito esclusivo dell'Amministrazione dell'Interno, proprio per la molteplicità dei fattori che concorrono a determinare la sicurezza.

L'ampiezza del tema e la sua trasversalità inducono a ritenere che sia necessario un nuovo approccio sistematico e razionalmente orientato sul tema sicurezza, e una sicurezza "partecipata", cercata, cioè, attraverso il concorso fattivo di tutti gli attori sociali ed istituzionali, che nasca da un comune senso di appartenenza, da un processo di scambio, di partecipazione e di vicinanza. Una responsabile condivisione, pertanto, degli elementi di analisi e di valutazione delle situazioni e delle potenzialità d'intervento, per poter compiere - ciascuno per la sua parte -, ma tutti lungo una linea d'azione comune, le scelte più utili e opportune.

L'attenzione alla sicurezza non può e non deve essere ridotta ai soli problemi di criminalità (comunque da non sottovalutare). Essa è anche una questione di ordine pubblico. La sicurezza è controllo del territorio, tutela fisica dei cittadini, ma anche equilibrio tra le parti sociali, integrazione tra i suoi abitanti, italiani e stranieri, lotta all'esclusione, sviluppo culturale, partecipazione, sostegno alle vittime, difesa del territorio ed in generale tutela del cittadino inteso nella accezione più completa.

La sicurezza non è solo ordine pubblico ma strade più illuminati, riduzione del disagio sociale, gestione della socialità, riduzione degli spazi degradati, risposta alle segnalazioni dei cittadini, rispetto delle regole di uso degli spazi pubblici. Negli ultimi anni si è compreso, inoltre, che per il raggiungimento di tale complesso obiettivo è necessaria l'adozione di nuovi modelli operativi ispirati ai principi della collaborazione e del coordinamento istituzionale in grado di far convergere, in una logica di partnership, le funzioni dello Stato e delle Autonomie locali ed i contributi della società civile.

Una prima, importante espressione di questa logica di coordinamento fu proprio l'integrazione della composizione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica con il Sindaco del Comune capoluogo e il Presidente della Provincia, nonché con gli altri Sindaci, ove necessario. Sempre in un quadro sistematico, si osserva che il rafforzamento dei poteri sulla sicurezza urbana del Sindaco avvenuto a seguito della legge 125/2008 è stato accompagnato da un aumento dei momenti di interlocuzione tra questi e l'organo statale istituzionalmente preposto ai sensi della legge 121/81 a garantire l'ordine e la sicurezza pubblica nella provincia, materia nella quale è centrale e "strategico" il ruolo del Prefetto, autorità provinciale di pubblica sicurezza, cui tra l'altro competono in via generale gli interventi attuativi dell'ordinanza sindacale.

Le persone non temono i "grandi delitti" ma i reati minori, riassunti nelle definizioni di "microcriminatà" ed in particolare nella "criminalità predatoria". Questi ultimi sono quelli che più colpiscono perché sono una minaccia alla vita quotidiana, alla casa, all'incolumità personale e possono capitare a chiunque. L'intensità della paura e delle preoccupazioni, tra l'altro, cresce insieme al rarefarsi dei legami sociali, delle reti di solidarietà, dei contatti personali, della fiducia. Per cui l'insicurezza è più elevata fra le persone che hanno meno fiducia negli altri, più timore negli immigrati, relazioni sociali più deboli e saltuarie.

Tra i fattori di accresciuta percezione di insicurezza vi è anche il cambiamento del paesaggio urbano. In tali ambiti occorre operare, incidendo sui rapporti interpersonali, sulle prospettive e sulla qualità della vita, casa, lavoro, relazioni sociali, ambiente e territorio. Questi appaiono essere i nuovi terreni ove orientare gli sforzi per ridurre e diluire il senso di incertezza e la difficoltà e disagio percepiti.

La sicurezza nasce, in primo luogo, dal rispetto delle regole e dalla capacità di condividere le regole per l'utilizzo degli spazi e dei tempi di convivenza. Più le società sono costituite da gruppi disposti a confrontarsi, più le persone si sentono sicure. Al rispetto delle regole deve accompagnarsi, infatti, la capacità di confrontarsi, di dialogare, di mediare, di definire regole condivise. Maggiore è la fiducia e la conoscenza reciproca, più forti sono i legami di solidarietà dei cittadini, maggiore è la partecipazione alla vita sociale ed alle decisioni "pubbliche", tanto più cresce la sicurezza nella zona. Ogni politica per la sicurezza deve tendere alla produzione di maggiore "sicurezza dei diritti di tutti", partendo dai più deboli. In definitiva, le reti di relazioni tra i cittadini, il senso civico, il senso di appartenenza e di responsabilità nella vita della città sono elementi fondamentali per migliorare la qualità della vita ed il senso di sicurezza.

Sforzo primario delle Forze dell'ordine è quindi anche quello di mantenere la fiducia della gente che rappresenta la prima e fondamentale risorsa per meglio procedere all'attività tecnico investigativa per fronteggiare il fenomeno della criminalità predatoria, che può essere prevenuta e repressa stimolando proprio "il controllo informale" da parte del con circostanze che riferite utilmente possono concretizzarsi in sospetti informativamente rilevanti.

"L'occhio sulla strada" da parte degli abitanti, è il primo tutore della sicurezza, per questo il cittadino è invitato sempre a fare molta attenzione a ciò che gli accade attorno. La realizzazione di un efficace servizio di "polizia di prossimità" mira appunto a far percepire alla popolazione un adeguato livello di "sicurezza avvertita", grazie ad una presenza costante ed amichevole sul territorio, realizzata mediante continui contatti con i negozianti, gli anziani, gli scolari, i giovani (anche attraverso visite presso le singole abitazioni), in generale con tutti i residenti per coinvolgerli nel dialogo, fornire consigli, dare e raccogliere informazioni, utili a prevenire e reprimere quei reati di natura predatoria che più direttamente inquietano il cittadino.

L'azione dei Carabinieri si contraddistingue perché connessa alla dimensione territoriale, perché è resa responsabile ed in grado di intervenire sulla generalità dei problemi ma soprattutto predisposta ad un approccio collaborativo continuato e compartecipato con le altre istituzioni ed ogni altro soggetto sociale ed economico. I Carabinieri hanno come obiettivo primario la prevenzione di qualsiasi forma di criminalità ed inciviltà, la conoscenza e la penetrazione del territorio e la costruzione di un rapporto di fiducia profondo ed indissolubile con la comunità ove opera e tutti i suoi componenti.

Il ruolo delle amministrazioni locali, sempre presente nelle strategie sin qui richiamate, diviene centrale quando si tratta di promuovere in vari modi la "sicurezza di comunità". Per questo motivo, negli ultimi anni, si è sviluppato il principio della collaborazione di tutti gli attori presenti sul territorio allo svolgimento di programmi ed attività in materia di sicurezza e prevenzione della criminalità, con l'obiettivo unico di aumentare la fiducia della cittadinanza nei confronti delle Forze dell'ordine e delle istituzioni. È stato dimostrato infatti che l'insicurezza diminuisce se aumenta la fiducia nelle forze dell'ordine. Per questo si ritiene assai utile adottare politiche di sensibilizzazione ed informazione dei cittadini adatte a ricostruire quella rete di controllo informale un tempo presente ed oggi gravemente compromessa.

Le iniziative possono riguardare incontri (come questo), conferenze e veri e propri percorsi formativi - da tenersi in sedi comunali o dell'associazionismo locale - dai diversi contenuti, quali: l'apprendimento delle più utili strategie comportamentali di prevenzione e difesa, con attenzione alle categorie più vulnerabili quali anziani e minori; la promozione di reti di vigilanza e di assistenza reciproca fra i residenti di un paese o di un nucleo abitato; l'incontro con esponenti delle Forze dell'ordine; un'informazione corretta e non allarmistica sulla fenomenologia della devianza presente sul territorio.

Infine gli enti locali, compatibilmente con le risorse disponibili, dovrebbero sviluppare politiche urbanistiche e territoriali utili a prevenire fattori di devianza, secondo parametri anche di tipo architettonico, relativi all'illuminazione, alla creazione di aree controllabili di aggregazione sociale (soprattutto giovanile), all'eliminazione dei c.d. "spazi interstiziali", ossia quelle porzioni di territorio sottratte alla vigilanza pubblica o privata (come parchi dismessi, edifici abbandonati) che tendono ad attrarre attività devianti o marginali. È attraverso queste ed altre strade di pragmatica integrazione fra le attività delle diverse sfere istituzionali che si potrà contrastare con successo il diffondersi della microcriminalità.

Nell'occasione è stato proiettato un filmato sull'organizzazione ed i servizi svolti dall'Arma dei Carabinieri in campo nazionale ed internazionale e presentato il depliant "Fidati di chi conosci" per sensibilizzare e informare contro alcune tipologie di reato come furti e truffe.

16/02/2009





        
  



2+3=
Un momento del convegno
Un momento del convegno
Un momento del convegno
Un momento del convegno

Altri articoli di...

Cronaca e Attualità

16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)

San Benedetto

12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
10/01/2020
Premiato il cortometraggio intitolato "Sogni di Rinascita- Sibillini nel cuore" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji