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Sciopero alla Itac, lavoratori sul piede di guerra

Grottammare | Ieri 16 febbraio i lavoratori della Itac hanno scioperato avanti i cancelli della nota lavanderia industriale, sostenuti dalle rappresentanze sindacali. Mercoledi è previsto l'incontro con i vertici aziendali, mentre venerdi 20 incontro con Mandozzi.

di Stefania Serino

Il cancello d'ingresso della lavanderia.

Chiarezza e trasparenza innanzitutto. Queste le richieste degli 80 lavoratori della Itac di Grottammare che lunedi 16 febbraio si sono dati appuntamento alle 8,00 del mattino per manifestare contro la mancata retribuzione degli ultimi tre mesi di cassa integrazione: "Nessuno ci dice alcunché - ha commentato uno scioperante - non ci corrispondono neanche l'importo della cassa integrazione che viene versato dall'INPS, la direzione afferma che con quel danaro pagherebbe i nostri contributi, ma è mai possibile?"

"Siamo stati costretti - afferma una manifestante - a richiedere prestiti in banca per tirare avanti, pagando altresì gli interessi e questo è il riconoscimento di anni e anni di lavoro dove anche durante le festività non ci siamo mai tirati indietro dal recarci in azienda a lavorare?"

Toni più pacati ma ugualmente decisi da parte dei Sindacati, rappresentati da Alessandro Argeri segreteria UIL, Casagrande Roberto CGIL, Paolo Mascaretti UIL, Diego Arquilla UILTA Bondini Alberto CGIL, Romandini Ausonio UILTA, i quali hanno annunciato l'incontro previsto per mercoledi 18 febbraio con i vertici aziendali mentre venerdi 20 alle ore 10,00 è in programma l'incontro con Mandozzi presso la Direzione Provinciale del lavoro.

In sostanza le rappresentanze sindacali chiederanno maggiore chiarezza all'azienda e un sostegno più concreto da parte della Provincia come ha spiegato Argeri della UIL: "alla direzione aziendale chiederemo chiarezza e trasparenza rispetto ad una situazione per nulla sostenibile da parte dei lavoratori che oggi si trovano in grave stato di difficoltà economica causata dalla mancata corresponsione delle ultime tre mensilità di cassa integrazione. Parliamo dell'80% dei lavoratori ITAC.

Dalla Provincia - ha aggiunto - ci aspettiamo una maggiore attenzione: chiederemo un altro anno di cassa integrazione affinché ci si possa dare appuntamento l'anno prossimo e valutare una pianificazione gestionale dell'azienda che possa dare una risposta concreta allo stato di crisi in cui attualmente versa.

Purtroppo ci rendiamo conto del quadro complessivo: la crisi della Itac è scaturita innanzitutto da una vertiginosa diminuzione delle commesse, tuttavia, a ciò oggi si aggiunge un atteggiamento delle banche per nulla rispondente alle disposizioni del governo che continua a chiedere sostegno alle imprese".

17/02/2009





        
  



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