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La Diocesi di Ascoli ha pregato per la pace

| ASCOLI PICENO - Alta la partecipazione alla veglia per dire no alla guerra.

di Giorgio Rocchi

La preghiera del Rosario ha caratterizzato la veglia diocesana per pregare e chiedere la Pace, per sostenere spiritualmente gli operatori di pace a sperare senza cedere allo scoraggiamento, per unirsi alla incessante preghiera per la pace del Papa, per invocare Dio a guidare gli animi dei responsabili delle nazioni a scelte di pace illuminate dagli sforzi di perdono, da coraggiose scelte di giustizia e di solidarietà, dal rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona.

Neppure la neve ed il rigore notturno della temperatura, che certo nei luoghi di conflitto non fermerebbero le bombe, ha fermato la voglia di preghiera e di pace dei fedeli che hanno gremito la Chiesa cattedrale rispondendo così all'invito del loro Vescovo Silvano Montevecchi per una invocazione di pace che, negli attuali scenari, diviene tanto più
urgente quanto più sembrano affievolirsi le speranze di dialogo.

Il terrorismo e la guerra sono sempre una sconfitta per l'umanità. Nulla è mai perduto con il dialogo. "Tutto è perduto con la guerra". Nell'omelia il Vescovo ha esordito: "La cosa bella di questo nostro incontrarci per pregare è la comunione con il Papa, con milioni di persone, con numerosissimi monasteri dove si prega quotidianamente secondo le intenzioni del Papa". Il vescovo ha proseguito il discorso annodato con la comunità e con gli Amministratori locali avviato nella giornata mondiale della Pace, tornando a commentare "l'impegno della
Pacem in terris".

Alle centinaia di giovani e di famiglie (in diocesi si sta celebrando l'anno pastorale della Famiglia) il Vescovo ha ricordato che "la Pace è qualcosa che riguarda la nostra coscienza e che si non fa con gli slogan! La Pace è una questione del cuore, non un calcolo. Per la Pace
si deve essere disposti a pagare di persona.
Il Papa è l'esempio di questo impegno nella preghiera, nell'insegnamento, negli sforzi relazionali e diplomatici." Nell'accorata spirituale vicinanza al Papa il Vescovo ha ripetuto con Giovanni Paolo II che "la guerra è sempre la sconfitta dell'umanità. La Pace non è questione di strutture, ma è questione di persone" La veglia iniziata con le parole del Papa ed animata dai giovani del Centro diocesano di aggregazione giovanile "L'Impronta", si è chiusa con la recita del Rosario secondo l'invito del Pontefice.

Se la Pace è insieme e prima di tutto dono di Dio essa esige la nostra preghiera. E
così nell'anno del Rosario è stata proprio la preghiera mariana a caratterizzare la veglia diocesana: un santo Rosario per la Pace che il Vescovo Montevecchi, dinanzi all'effige della Madonna delle Grazie patrona della diocesi, ha guidato personalmente invitando a proseguirne la preghiera nelle case, ogni giorno, perché la Pace ha bisogno, nella
conversione dei cuori, del nostro impegno per il mondo intero.

18/02/2003





        
  



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