Il fascino del mare

San Benedetto del Tronto | British Sea Power "From the sea to the land beyond"

British Sea Power

"From the sea to the land beyond"

Un quartetto spesso sestetto quello dei British Sea Power, eclettico al punto tale da rasentare la schizofrenia che sa unire, con lucidità quasi visionaria, il mondo dell'elettronica con il rock, i suoni evocativi che mettono insieme gli anni Settanta e Ottanta, dal kraut rock ai Deacon Blue. I fratelli Hamilton conobbero i primi amici alla scuola di Kendal, la contea a nord davanti all'isola di Man. Passati all'Università di Reading formarono all'epoca i British Air Powers.

Amanti del mare si trasferirono tutti nella città di Brighton ed entrati nella la gloriosa scuderia dell' etichetta Rough Trade, hanno pubblicato ben cinque lavori di notevole spessore. Oggi il fascino del mare pervade la loro musica in questo splendido commento sonoro per "From the sea to the land beyond", un documentario muto e in bianco e nero le cui immagini prese dagli archivi della BBC hanno avuto un'audience straordinaria su Channel Four tanto da far urlare al miracolo quelli del Times.

Natura e lavoro, emigrazione e guerra, suffragette e bambini in 100 anni vissuti sulle coste inglesi nelle sequenze senza parole montate dalla regista Penny Woolcock e commentate con estrema eleganza dai British Sea Power i quali, grazie al loro profondo amore per la natura, riescono ad allestire momenti sonori di grande efficacia piena di stupore aggiungendo un crescendo di trombe, cembali e violoncelli mescolati alle chitarre, alle tastiere e alla bellissima voce di Jan Scott Wilkinson che non lasciano davvero indifferenti sin dall'apertura esposta dal tema. E tra le note del documentario del 2012 uscite su disco solo lo scorso dicembre, si sentono echi di Sigur Ros mescolati alle atmosfere dei Cure e dei Cocteau Twins, accordi ed enfasi à la Arcade Fire e melodie e atmosfere che fanno tornare in mente il raffinato e malinconico pop inglese degli anni Ottanta. Basterebbero tracce come "Melancholy of the boot", magnifico dialogo tra chitarra e violoncello oppure un capolavoro di classicismo come "Be you mighty sparrow", l'intimismo in continuo crescendo di "Coastguard" e "Docklands renewed" o le colorature celtiche di "Red rock riviera" per tradurre le stesse note in immagini. E' infatti questo il valore di una indie band come i British Sea Power e di questa musica e cioè creare suoni per immagini mute ed essere fantastica immagine sonora essa stessa. Ci sono temi ripresi dai precedenti album ("Berth 24" è ripresa da "Childhood memories", su "The decline of British sea power" e "Suffragette riots" da "Bear", sull'EP "Zeus" mentre "Bonjour copains" riprende "Machineries of joy") ma è l'insieme del lavoro che lascia sorpresi, la sua perfezione formale e la grande fascinazione di queste note legate alle immagini.