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Benedetto Loggi- sacerdote educatore docente

San Benedetto del Tronto | Chi non lo ha conosciuto oggi può avere il piacere e la fortuna di fare la sua conoscenza.

di Sabrina Cava

Mimmo Minuto e Margherita Sorge

Dispone di 176 posti a sedere l’Auditorium Comunale Tebaldini e ieri sera, 1 febbraio alle ore 18,00 era così stipato di persone che altrettante sono rimaste in piedi, tutte accorse alla presentazione del libro “Don Benedetto Loggi- Sacerdote Educatore Docente”- scritto dall’Ing. Giuseppe Palestini che di questo prete professore è stato alunno e discepolo ai tempi del liceo.

Con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di San Benedetto e in collaborazione con la libreria La Bibliofila.

A dare il benvenuto al pubblico Mimmo Minuto insieme all’assessore Margherita Sorge che non senza commozione nel ricordare questa illustre e indimenticata figura ha portato i saluti dell’Amministrazione aggiungendo che  “ricordare, riscoprire e ripercorrere la vita di un suo figlio così illustre da parte della sua città fa comprendere come il tessuto sia vivo e speranzoso del futuro e che guardarlo il futuro sa che deve attingere anche dai valori migliori e antichi del passato, ”

Attraverso una serie di racconti di ex studenti, oggi tutti professionisti affermati ,si ripercorre la vita a tratti tormentata di Don Ben, così lo chiamavano i suoi ragazzi. Una vita difficile e resa tale anche da chi lo avrebbe dovuto appoggiare e comprendere la sua amata Chiesa.

Ma era un rivoluzionario, un  precursore, un condottiero e trascinatore questo Don, descritto e raccontato in sella alla sua bici sportiva, da donna, color crema, con il freno a tre marce e il sellino troppo vicino al manubrio che gli conferiva una pedalata talmente eretta da far svolazzare la sua tonaca. Il Prete volante, Lu Prete.

Oggi sorridiamo nel guardare in TV la Tv Don Matteo, troviamo il personaggio interpretato da Terence Hill molto moderno e accattivante, Don Benedetto questa fiction l’ha sceneggiata nella vita, col suo esempio vero e reale lasciando in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo un ricordo indelebile e ricevendo un dono, quello della prossimità che si fa amicizia oltre ad  un arricchimento umano e spirituale.

Don Benedetto era capace di guardare il futuro anche a rischio del proprio presente. Moderno e tecnologico in un tempo il cui il massimo della tecnologia era rappresentato da un piccolo registratore color panna prima e un Grunding tedesco poi.

Strumento che lui inserì di prassi nella sua didattica. Il  suo straordinario progetto educativo constava anche dell’ascolto della buona musica e delle letture dei classici attraverso la voce dei mattatori dell’epoca, Vittorio Gassman e Arnoldo Foà.

 A nessun ragazzo questo eccezionale professore “Sanamente Moderno”  ha consentito di rimanere indietro sia nella vita che nello studio che lui sapeva essere fondamentale. Il gruppo e l’amicizia lo guidavano  nel suo progetto e fu precursore dunque anche in questo, creò il Club MareMonti e con i suoi alunni andava in montagna, a sciare e fare escursioni.

Ma come spesso accadeva in tempi andati e in certi ambienti specialmente, l’essere troppo amati e ammirati, fare il bene e credere in valori fondamentali, essere proiettati verso il futuro rivoluzionario, avere una visione progressista ed essere un precursore esponeva  a molti rischi, quelli di ricevere un’attenzione che poteva facilmente trasformarsi in persecuzione.

Auspicare la preghiera con l’introduzione della lingua italiana al posto di quella ufficiale latina, il dare spazio nella Chiesa all’ingresso dei laici e delle donne, questo si discuteva nel Cenacolo  il cui fondamento era nella proposta di  vita comunitaria del clero per il rinnovamento della funzione sacerdotale, del servizio agli indigenti, del distacco dai beni ecclesiastici,questo all’epoca fu  ritenuto un male, quasi una cosa eretica e come manifestazione  non gradita fu segnalata e comportò l’intervento del Sant’Uffizio. Tanta sofferenza e dure prove ha dovuto sopportare Benedetto Loggi e chi con lui professava.

 Idee che però troveranno sviluppo e attuazione un ventennio dopo, col Concilio Vaticano II.

Un libro di ricordi, scritto da una mano ma a cui hanno collaborato tante voci, tanti amici ed ex compagni di scuola, con racconti e fotografie di cui il volume è ricco.

Don Benedetto Loggi è passato in mezzo alla vita con il suo sorriso e con la sua dolcezza, indicando ideali da perseguire con fiducia e senza timore. 

02/02/2014





        
  



3+1=
il numeroso pubblico
l'Ing. Giuseppe Palestini

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