Pai. L'Ufficio Tecnico Interregionale accoglie la richiesta di declassare le aree "E3"
San Benedetto del Tronto | L'iter prosegue con la Conferenza Programmatica, il Consiglio Regionale e la ratifica dell'Autorità di Bacino. Entro la primavera si potrà ricominciare a costruire dal Palcongressi al Fosso Colletore.
di Carmine Rozzi
In verde la zona che passerà da "E3" a "E2".
Se tutto procede secondo i tempi prescritti fra circa un mese e mese si potrà ricominciare a costruire a Porto d’Ascoli nella zona fino ad ora soggetta alle restrizioni Pai del tipo "E3". Tanto per intenderci dal Palacongressi al fosso collettore. E’ quanto afferma il sindaco Giovanni Gaspari coadiuvato dai tecnici Germano Polidori dell’Ufficio Assetto del Territorio e Marco Cicchi responsabile dell’Ufficio Pianificazione.
Nella giornata di mercoledì è arrivata la risposta di consenso da parte dell’Ufficio Tecnico dell’Autorità Interregionale di Bacino diretto da Carlo Casini che ha accolto lo studio e le osservazioni prodotte dal Comune di San Benedetto sul grado attuale di esondabilità del Tronto e sugli effetti che essa potrebbe procurare aumentando del 50% il deflusso delle acque rispetto a quello del ’92 portandoli da 900 a 1.400 metri cubi al secondo.
Il risultato dello studio idrogeologico, ripreso da capo a fondo dimostra che, pur mancando ancora i lavori del ponte Anas e di quello ferroviario, e raddoppiandone quasi la portata il deflusso delle acque sarebbe di gran lunga più lento e meno dirompente di quello verificatosi 15 anni fa. Questo alla luce di tutti i lavori eseguiti dal ‘92 ad oggi che riguardano in primis il raddoppio della canalizzazione per il fosso collettore eseguiti a suo tempo dall’Ufficio Bonifica del Tronto, pagati dalla provincia ed ora gestito dal Comune.
A questo si deve aggiungere l’allargamento degli argini all’altezza di Monsampolo eseguiti a suo tempo dal Genio Civile per un costo do circa tre miliardi delle vecchie lire. Altri motivi per chiedere una riperimetrazione delle aree è stato un generale miglioramento del sistema fogniario, la pulitura di alcuni tombini. Ma siccome il PAI e tutto ciò che ne consegue è un fenomeno “dinamico” suscettibile di miglioramento ecco che nel prossimo futuro (oltre ai ponti) ci sono altri lavori in progetto come il sottopasso in Via San Giovanni che, una volta eseguito, rappresenterà una determinante via di fuga per le acque in caso di esondazione.
“Convogliare verso la Sentina” è la parola d’ordine del nuovo Piano Idrogeologico dato che nell’esondazione del ’92 rimase pressoché asciutta mentre sarebbe dovuta essere il naturale bacino di sfogo. Rimangono i ponti. Per quello sull’Anas una ditta di Benevento si è aggiudicata l’appalto con un ribasso di circa il 20%, ora resta da assegnare la direzione dei lavori. Il ponte della ferrovia non sarà rifatto ex novo come si era prospettato ma è stata trovata una soluzione alternativa per cui si interverrà sulla struttura esistente con un risparmio di investimenti tali che la spesa potrebbe rientrare nei 17 milioni di euro stanziati a suo tempo dalla Regione.
“Mezza Porto d’Ascoli è rimasta ferma dal luglio 2005 al maggio 2006 - sottolinea Gaspari- mentre comuni come Monsampolo, Monteprandone Spinetoli erano già da tempo in regola. Dobbiamo ringraziare loro e la Regione per la pazienza dimostrata verso di noi e non averci tagliati fuori”. Ma prima che il declassamento da “E3” a “E2” diventi esecutivo occorreranno altri passaggi istituzionali come la Conferenza Programmatica, il Consiglio Regionale, ed infine la ratifica da parte del ComitatoIstituzionale dell’Autorità di Bacino, del quale è presidente Luciano Agostini.
“Prevedo che entro il mese di febbraio si dovrebbe riunire il Consiglio Regionale- precisa Gaspari- e speriamo di poter terminare prima della primavera”. Una volta sbloccate le aree potrà ripartire l’attività edilizia e tutto il sistema di indotti ad essa legati. Per il Comune significherà incassare una bella fetta di Bucalossi. Tra i primi importanti riflessi quello di poter porre mano alle ristrutturazioni delle scuole Alfortville e Cappella che, trovandosi a nord del fosso collettore, rientreranno nella nuova perimetrazione di zona “E2”.
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02/02/2007
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