Ancora polemiche ed interventi sull'Università sambenedettese. Dopo i timori della chiusura del corso di Biologia della Nutrizione ed il subitaneo intervento dell'Assessore Bruno Gabrielli, è la volta dei democratici di sinistra che si interrogano sulla possibiltà dell'apertura a San Bemedetto della Facoltà di Economia e Commercio.

"Il forte interesse mostrato dall'Università di Ancona per il comprensorio sambenedettese è un fatto nuovo e importante che può aprire prospettive interessanti non solo sotto il profilo della formazione, ma anche in termini di ricaduta sul sistema economico locale, notoriamente tra i più attivi delle Marche.>, interviene Stefano Greco, Segretario dell'Unione Comunale DS, "  Dunque la proposta di istituire corsi di economia è un treno da prendere al volo. Esiste però il fondato timore che il maldestro modo di operare dell'Amministrazione comunale possa mettere a rischio questa grande opportunità. Ritengo infatti che la fase di approccio sia viziata da due elementi: il primo di ordine campanilistico, il secondo di carattere politico. E' bastata l'ipotesi formulata dalla Provincia di assegnare temporaneamente all'Università alcuni spazi all'interno del nuovo edificio dell'Istituto per Geometri di Grottamare per scatenare la reazione dell'Amministrazione che è arrivata a parlare addirittura di tentativi di scippo da parte della Provincia.
Una reazione incomprensibile, intrisa di vecchio campanilismo che non ha più motivo di esistere soprattutto se riferita a una città che storicamente orbita su San Benedetto e con la quale non esiste nemmeno una divisione territoriale. Una reazione che cozza oltretutto con il principio di città - territorio che oggi si va sempre più diffondendo e radicando, a scapito di una ristretta visione municipalistica. Un principio al quale non sfugge nessun settore della vita amministrativa: dall'economia alla sanità, dal sociale ai trasporti, dalla gestione dei rifiuti al turismo, dall'educazione scolastica a tutta una lunga serie di servizi. Risulta quasi impossibile oggi per un'Amministrazione programmare e pianificare senza concertare con i Comuni del territorio di riferimento. Ecco perché in una scelta così importante come quella che riguarda l'Università è sbagliato rinchiudersi in logiche campanilistiche.

L'altro motivo di preoccupazione scaturisce dalla scarsa propensione democratica che caratterizza l'Amministrazione comunale di centrodestra. Lo si è già verificato con il Piano Regolatore e con i project financing, tanto per citare gli esempi più recenti: i partiti del centrodestra non hanno nessuna intenzione di dialogare e di coinvolgere l'opposizione.
E il problema si ripropone con l'Università dove la Giunta ha pensato di coinvolgere i capigruppo della maggioranza, impegnatissimi a fare riunioni e ad effettuare sopralluoghi, escludendo completamente i partiti dell'opposizione. Eppure", conclude Greco, " credo che l'Università sia un argomento bipartisan per eccellenza dal momento che le scelte operate adesso potrebbero ipotecare un futuro più o meno lontano. In definitiva ritengo che ancora una volta nel centrodestra la smania di comandare abbia preso il sopravvento sulla delega concessa dai cittadini a governare. E' opportuno fin da subito ripristinare il concetto di democrazia fin da subito, anche perché l'Università, come tutte le altre questioni, non è appannaggio esclusivo della destra, ma di tutta la città".