Bed & Breakfast delle Marche a rischio chiusura ed Aeroporto regionale in caduta libera
| ANCONA - Black Out del Turismo nella Regione Marche?
Le Marche presenti alla BIT di Milano non possono certo sorridere della propria situazione di sbando. L’Assessorato Regionale al Turismo non riesce a tenere uniti i cocci del suo servizio e dopo il fallimento delle rotte turistiche da e per l’Aereoporto regionale di Falconara, ora sono a rischio di chiusura tutti i Bed & Breakfast per l’interpretazione arbitraria del Servizio Igiene dell’Azienda Sanitaria Regionale
Milano 20.02.2007 A due giorni dall’apertura del BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano, il costoso stand espositivo della Regione Marche rischia di essere vuoto.
Vuoto di voli aerei low cost, già chiusi lo scorso settembre per la situazione a rischio fallimento della società che gestisce l’aereoporto Raffaello Sanzio, e che invece fanno il pieno a Rimini e Pescara, vuoto di passeggeri al Porto di Ancona, visti i tagli degli EcoBonus allo scalo portuale del capoluogo di regione.
E soprattutto, maglia nera per la tutela dei Bed & Breakfast, i servizi alberghieri a bassa soglia, a gestione familiare, che hanno fatto il successo del Nord Europa e che hanno preso ormai piede in tutta Italia.
Colpa dell’interpretazione rigida ed originale di un dirigente della Azienda Sanitaria regionale che ha equiparato i bed & breakfast ad “industrie alimentari”. E così, le abitazioni, spesso casali di campagna, che ospitano in un paio di camere arredate deliziosamente un ridottissimo numero di affezionati clienti, dovranno adeguarsi alle rigorose norme della legge sugli HACCP.
Oppure chiudere subito ma solo dopo aver pagato una salata multa di oltre 6.000,00 per ogni struttura di B&B.
“Una vergogna tutta marchigiana” ci conferma Alessandro Maria Fucili, dirigente nel settore No Profit, che con la moglie Gemma ha aperto da alcuni anni il Fucili B&B nella sua dimora nella campagna della Riviera del Conero “e con l’assordante silenzio dell’Assessore Regionale al Turismo che non ha saputo neppure contestare alla Azienda Sanitaria il Testo regionale sul turismo che ci pone al di fuori di ogni obbligo dell’HACCP”. Fucili capeggia la rivolta di tutti i B&B della Regione Marche (oltre 200) per ottenere gli stessi diritti e doveri di cui già godono in Italia altre 1800 strutture . Convinto che se la tesi della Azienda Sanitaria trovasse terreno fertile nelle Marche, potrebbe estendersi all’intero territorio nazionale. Con la felicità degli albergatori che vedono come fumo negli occhi il diffondersi del turismo low cost casalingo.
“E così senza neppure il sostegno del legislatore regionale” continua Fucili “ oltre 40 bed & breakfast dovranno intraprendere il costoso ricorso al TAR per vedere tutelati i diritti già sanciti per il resto del territorio italiano”.
Una stagione nera quella turistica del 2007 per le Marche, che offusca la costosa vetrina che la Regione si appresta ad aprire alla Borsa Internazionale del Turismo milanese il prossimo 22 febbraio.
Milano 20.02.2007 A due giorni dall’apertura del BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano, il costoso stand espositivo della Regione Marche rischia di essere vuoto.
Vuoto di voli aerei low cost, già chiusi lo scorso settembre per la situazione a rischio fallimento della società che gestisce l’aereoporto Raffaello Sanzio, e che invece fanno il pieno a Rimini e Pescara, vuoto di passeggeri al Porto di Ancona, visti i tagli degli EcoBonus allo scalo portuale del capoluogo di regione.
E soprattutto, maglia nera per la tutela dei Bed & Breakfast, i servizi alberghieri a bassa soglia, a gestione familiare, che hanno fatto il successo del Nord Europa e che hanno preso ormai piede in tutta Italia.
Colpa dell’interpretazione rigida ed originale di un dirigente della Azienda Sanitaria regionale che ha equiparato i bed & breakfast ad “industrie alimentari”. E così, le abitazioni, spesso casali di campagna, che ospitano in un paio di camere arredate deliziosamente un ridottissimo numero di affezionati clienti, dovranno adeguarsi alle rigorose norme della legge sugli HACCP.
Oppure chiudere subito ma solo dopo aver pagato una salata multa di oltre 6.000,00 per ogni struttura di B&B.
“Una vergogna tutta marchigiana” ci conferma Alessandro Maria Fucili, dirigente nel settore No Profit, che con la moglie Gemma ha aperto da alcuni anni il Fucili B&B nella sua dimora nella campagna della Riviera del Conero “e con l’assordante silenzio dell’Assessore Regionale al Turismo che non ha saputo neppure contestare alla Azienda Sanitaria il Testo regionale sul turismo che ci pone al di fuori di ogni obbligo dell’HACCP”. Fucili capeggia la rivolta di tutti i B&B della Regione Marche (oltre 200) per ottenere gli stessi diritti e doveri di cui già godono in Italia altre 1800 strutture . Convinto che se la tesi della Azienda Sanitaria trovasse terreno fertile nelle Marche, potrebbe estendersi all’intero territorio nazionale. Con la felicità degli albergatori che vedono come fumo negli occhi il diffondersi del turismo low cost casalingo.
“E così senza neppure il sostegno del legislatore regionale” continua Fucili “ oltre 40 bed & breakfast dovranno intraprendere il costoso ricorso al TAR per vedere tutelati i diritti già sanciti per il resto del territorio italiano”.
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21/02/2007
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