Saranno le foto a ricordare le grandi frasi ad effetto di questo summit europeo che ha visto il disgelo delle relazioni transatlantiche fra l’Unione Europea e l’Alleanza Atlantica da una parte, e gli Stati Uniti dall’altra, recuperando un dialogo divenuto alquanto afono fin dall’inizio del conflitto irakeno.

All’attesissima conferenza stampa al Palazzo del Consiglio Europeo che ha chiuso di fatto il programma ufficiale di Bush, il presidente americano si è presentato accompagnato dal Jean Claude Juncker, primo ministro lussemburghese ed attuale presidente del consiglio europeo, da José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea e da Javier Solana, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza. Presente all’incontro con la stampa europea anche il segretario di stato americano Condoleezza Rice.

Una nota di colore. La loro entrata è stata preceduta di qualche istante dalla numerosa delegazione della stampa americana che però ha faticato a trovare posto nell’affollatissima sala stampa. I mille e passa giornalisti europei, in attesa già da più di mezz’ora, hanno intimamente tutti gongolato (anche se nessuno lo confesserebbe) per questa “ petite defaillance” nel servizio riservato ai colleghi d’oltre oceano. Una magra consolazione per la delusione della brevità del tempo concessa alle domande (solo quattro gli interventi), quindi non c’è stato un vero dibattito.

La conferenza si è infatti basata più su dichiarazioni complessive di Juncker, Bush e Barroso (Solana non è intervenuto a riprova della decisione di “parlare in pochi, a nome di tutti”) sui  maggiori obiettivi che il vertice si è dato: migliorare le relazioni transatlantiche con un maggior riconoscimento dell’Unione Europea, cooperazione e confronto sulle più importanti questioni politiche ( medio Oriente, Irak, la questione nucleare iraniana, l’ambiente, i conflitti commerciali, la vendita di armi alla Cina). Alle domande sull’incontro con il presidente Vladimir Putin giovedì a Bratislava, Bush ha tenuto a sottolineare che le buone relazioni personali con il premier russo gli permettono di ricordargli che” la democrazia si basa sullo stato di diritto, il rispetto dei diritti dell’uomo, della dignità umana e della libertà della stampa”.

Stati Uniti - Europa unita: ecco una partnership indispensabile, secondo il presidente della commissione Barroso, visivamente compiaciuto della presenza di Gorge Bush, sottolineando quella che tutti hanno giudicato una visita positiva, enfatizzata da un nuovo spirito di collaborazione.

Ma saranno i fatti a concretizzare il futuro. Come qualcuno ha detto, domani è un altro giorno.